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La vista è, dei nostri sensi, probabilmente il più importante: sicuramente il più complesso. Una grande parte degli sforzi umani è sempre stata quella di migliorare questo senso, o di correggerne i difetti. Abbiamo inventato telescopi per guardare lontano, microscopi per guardare vicino, occhiali per vederci meglio. Ci siamo spinti alle frontiere dello spettro, spaziando dagli infrarossi agli ultravioletti. Abbiamo imbrigliato i raggi x per vedere attraverso i nostri corpi. Abbiamo raffinato, miniaturizzato i sistemi ottici fino a creare piccoli occhi artificiali, in grado di replicare quasi in tutto i nostri. E li abbiamo messi dappertutto. Ma la vera rivoluzione visiva è iniziata quando qualcuno ha pensato di attaccare una telecamera a un computer. Dando alla macchina la possibilità di vedere.
Con Simone Arcagni, docente universitario e studioso di cinema e linguaggi visuali, e autore del recente "L'Occhio della Macchina", uscito per Einaudi, Marco Pagani ripercorre le tappe principali di questo affascinante cammino, a cavallo tra matematica, filosofia, cibernetica e fantascienza.
Prima emissione giovedì 21 febbraio 2019