Amalia Ercoli Finzi, classe ’37, prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in Italia, vanta un percorso professionale costellato di successi nell’ambito delle missioni spaziali: sulla Luna, su Marte e su una cometa. È tuttora membro di commissioni strategiche dell’Ente spaziale italiano e dell’ente spaziale europeo, che pianificano le attività spaziali destinate all'esplorazione planetaria, in particolare per le missioni lunari, marziane e cometarie. Missioni che hanno spesso un nome femminile a partire da "Rosetta", la celebre spedizione per lo studio delle comete, che lei ha diretto. Può annoverare una sua trivella su una cometa, un pezzo della stazione spaziale orbitante, un teorema che porta il suo nome, ma anche 5 figli, 10 nipoti e tanto tanto entusiasmo ed umorismo. La sua vita ha persino ispirato un romanzo, intitolato "La Signora delle Comete" di Micol Finzi Tirelli.
Lo scorso 28 novembre, nel corso dell’ultima serata del ciclo "Ipazia e le altre. Donne nella scienza dall’antichità ad oggi", promossa dalla Suspi (Dipartimento tecnologie innovative) in collaborazione con la Rete Due della RSI, Amalia Ercoli ha raccontato alcune delle sue tante sfide vinte, come scienziata, e come donna nella scienza.
Un percorso il suo che è perfettamente coinciso con la conquista dello spazio, a partire dal lancio del primo satellite artificiale da parte dei russi nel 1957, lo “Sputnik”. Nel “Giardino di Albert” di giovedì 11 gennaio vi proporremo un primo assaggio di quell’incontro, in cui scopriremo anche inediti e divertenti dietro le quinte delle prime missioni dell’uomo nello spazio, e della impresa non facile di una donna nella stanza dei bottoni in un campo speciale come quello della esplorazione planetaria.
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