"Forbidden Fruit" di Benjamin Appl e James Baillieu, Alpha (dettaglio di copertina)
La Recensione

"Forbidden Fruit"

di Valentina Bensi

  • 06.09.2023
  • 25 min
  • outhere-music.com/en/labels/alpha-classics
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Uscito nel 2023 per Alpha in co-produzione con RSI, l'ultimo disco del baritono tedesco Benjamin Appl è una sorta di concept album incentrato sull'idea di mangiare il frutto proibito e sulle sue conseguenze. Il pianista inglese James Baillieu, raffinatissimo musicista, lo sostiene in ogni momento nel dare vita a questa sorta di viaggio nel giardino dell’Eden. Il programma spazia tra Lieder del XIX secolo, Jake Heggie, Francis Poulenc, Marlene Dietrich, Kurt Weill, Hugo Wolf e Just a Gigolo. Inizia con una canzone popolare e termina con "l'Urlicht" di Mahler, ma il suo nucleo centrale è chiuso da due iterazioni di una eterea versione per pianoforte solo di "In Paradisum" dal Requiem di Fauré, e Appl intervalla i brani con brevi frasi parlate tratte dal "Libro della Genesi". Il tema religioso è però trattato anche in modo scherzoso: a volte Appl pronuncia quelle frasi in modo un po' ironico, e la maggior parte delle proposte musicali racchiudono idee decisamente forti - seduzione, trasgressione, rimpianto. L’ironia è acuta anche nei brani di Francis Poulenc, che evidenziano la dizione francese perfetta del cantante. In "Die Nonne" di Fanny Hensel - talvolta ancora erroneamente attribuita a suo fratello Felix Mendelssohn - la suora esprime un'inquieta felicità per la morte del suo amante, in modo che i suoi sentimenti possano riacquistare la loro purezza. Appl sembra sapere esattamente di cosa si tratta, e lui e Baillieu trascinano il discorso musicale in modo splendido. Una gemma di Reynaldo Hahn, "À Chloris", tra i brani più delicati del disco, mostrano il timbro di Appl al suo meglio, capace di sostenere l'intensità anche quando emerge il più piccolo filo di suono, in una voce sempre vellutata.

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