Com’era il mondo in cui si pedalava, non per divertimento, ma per andare a lavorare? Ne discutono uno scrittore e un docente di letteratura italiana in occasione del convegno che nei prossimi giorni si terrà all’università di Bologna in occasione del centenario del Giro d’Italia.
Andrea Battistini, docente di letteratura italiana all’Università di Bologna, riflette sul significato del mito della bici nella cultura del neorealismo, confrontandolo con l’odierno significato delle due ruote. Il punto di partenza è il recente libro sul ciclismo del sociologo francese
Marc Augé. Da parte sua lo scrittore
Piero Meldini, originario di una delle grandi patrie della bicicletta, la Romagna, rievoca l’importanza del nuovo mezzo nella società del dopoguerra.

Ciclismo e neorealismo
Laser 24.09.2009, 02:00
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