Moby Dick

Helvetia felix?

di Orazio Martinetti e Sabrina Faller

  • 13.06.2015, 12:00
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  • Reuters

Sabato 13 giugno 2015 alle 10:00

Secondo la terza edizione del World Happiness Report, diffuso dal Programma di sviluppo sostenibile dell’Onu, è la Svizzera il paese più felice del mondo, con un punteggio di 7,59 su 10. Seguono l’Islanda, la Danimarca e la Norvegia. L’Italia è al cinquantesimo posto (su 158 nazioni), perdendo 0,8 punti rispetto all’anno precedente. Nelle ultime cinque posizioni della classifica ci sono Ruanda, Benin, Siria, Burundi e Togo.

L’indice misura “la felicità interna lorda” ed è calcolato in base al reddito pro capite, alle aspettative di vita, al livello di corruzione e alle percezioni di sé. L’obiettivo è invitare i paesi dell’Onu ad adottare l’indice come guida per migliorare le politiche interne. Per gli antichi greci era felice una persona fortunata, «posseduta da un buon genio»; per i romani la felicità significava salute, prosperità e fecondità. È un tema eterno, quello della felicità: riaffiora nei secoli, coinvolge popoli diversi che vi imprimono significati sempre nuovi, segna nella storia un filo rosso che giunge sino a noi.

Ancora oggi ci domandiamo se è morale essere felici, se la ricchezza fa la felicità, se la felicità è privata e individuale oppure pubblica. A discutere di questi temi, Moby Dick ha invitato il teologo Markus Krienke, lo psicanalista Graziano Martignoni e l’economista Luca Crivelli.

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