Dal 9 gennaio va in onda ogni giorno in "Alphaville". "Di cenere e non di fiamma" la serie in dieci puntate delle conversazioni tra Niccolò Fabi e Sandra Sain.
L’occasione per “Moby Dick” è dunque quella di una puntata speciale dedicata alla nuova canzone d’autore con ospiti d’eccezione che si confronteranno sullo stato dell’arte del cantautorato: tra nuovi linguaggi e sfide imposte dall’industria musicale come si muove la variegata scena d’autore della canzone italiana?
A discuterne per il dibattito sono stati invitati Massimo Zamboni, musicista, compositore che recentemente si è confrontato con la canzone nel suo disco “La mia patria attuale”, al quale la Rete Due ha dedicato anche un ciclo di incontri. Zamboni viene da una lunga storia musicale e culturale che ha segnato la scena rock italiana dagli anni 80 ad oggi con i CCCP e i CSI.
Insieme a lui Giovanni Truppi, cantautore e scrittore italiano, classe 1981, che nella sua storia musicale ha dato vita nel corso degli ultimi 12 anni ad una singolare e personale ipotesi cantautoriale che lambisce lo spoken poetry.
Ad accompagnare il dibattito la giornalista Giulia Cavaliere, critica musica, nominata nello scorso dicembre Giornalista culturale dell’anno dalla rivista Artribune. Giulia Cavaliere si occupa da sempre in modo particolare di cantautori.
L’ultima parte del programma vedrà protagonista il cantautore Andrea Laszlo De Simone che con due dischi solamente si è imposto all’attenzione della critica in Italia e in Francia. Compositore e scrittore Laszlo De Simone si muove in una zona incontaminata della canzone, tra memoria di suoni passati e sperimentazione contemporanea.
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