Trae ispirazione dalla bellezza del passato, cresciuto nell’atelier antiquario dei genitori. Enrico Onofri, direttore d’orchestra, violinista, didatta, respira fin dalla tenera età il fascino del “tempo che fu”. Sviluppa così una passione per le esecuzioni storiche, con attenzione particolare alle prassi esecutive, strumento per l’esplorazione del repertorio dal Seicento al Novecento. Esordi giovanili al fianco di Jordi Savall e Nikolaus Harnoncourt, è tra i fondatori dell’ensemble Il Giardino Armonico, giunto quest’anno al traguardo 40 anni, di cui fino al 2010 è primo violino e solista. Direttore principale della Filarmonica Toscanini dal 2020 al 2024, è attualmente direttore associato della Münchener Kammerorchester e dell’Orchestre National d’Auvergne, partner artistico della Haydn Philharmonie, oltre che fondatore e direttore dell’Imaginarium Ensemble e direttore musicale della Real Câmara di Lisbona. Per domandargli del suo recente album “Wolfgang Amadeus Mozart × Serenata”, realizzato insieme alla virtuosa del violino Isabelle Faust e alla Münchener Kammerorchester, della sua iniziativa didattica “Accademia del Tempo Lento”, con sede a San Leo, in Romagna, e molto altro, lo abbiamo incontrato a Venezia, nei giorni di prove de Il trionfo dell’onore di Alessandro Scarlatti (di cui ricorrono i trecento anni dalla morte), in scena dal 7 al 15 marzo al Teatro Malibran.
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