“…… se ruberete del tempo e non lo restituite in fretta, sarete un ladro, se inizialmente accelerate, in seguito dovete rallentare, allora rimarrete una persona onesta e in grado di stabilire l’equilibrio e l’armonia”, da "L’Arte del pianoforte" di Heinrich Neuhaus (Rusconi 1992).
Difficile da spiegare quanto emozionante all’ascolto, il rubato è un modo di suonare nel tempo fuori dal tempo, vive cioè in equilibrio tra la regola e la creatività, tra il lecito e l’illecito. Caratteristico del modo di suonare dei musicisti romantici e in particolare di Frédéric Chopin e Franz Liszt , il tempo rubato consente agli interpreti classici di marcare il brano suonato con una propria espressione emotiva. Ma il "rubato" è utilizzato spesso anche dai cantanti per differenziare leggermente la canzone dall'accompagnamento musicale, per dare un tocco personale alla loro interpretazione.
Patricia Barbetti e Giovanni Conti affrontano questo aspetto dell’interpretazione musicale con Carla Moreni, critico musicale e con il pianista Nicolò De Maria.
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