La musica può diventare una vera alleata del nostro benessere cognitivo, soprattutto con l’avanzare dell’età. Numerosi studi lo confermano: l’ascolto attivo, lo studio di uno strumento e la pratica musicale (anche condivisa) hanno effetti positivi sulla memoria, sull’attenzione, sull’umore e persino sulla plasticità cerebrale. Le attività musicali, infatti, non si limitano a un beneficio emotivo: suonare, cantare o semplicemente partecipare attivamente a un’esperienza musicale può contribuire a mantenere vive e attive le connessioni neuronali e a contrastare l’isolamento sociale, uno dei fattori di rischio più significativi per il declino cognitivo.
Lucia Bentoglio e Giovanni Conti ne parlano con Daniela Perani, professoressa emerita di neuroscienze all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, e con Luca Medici, musicista e direttore della Scuola di Musica del Conservatorio della Svizzera italiana.
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