La protesta a Mosca
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L'ultima sfida di Navalny

Putin risponde alle manifestazioni con la repressione

  • reuters
  • 25.1.2021
  • 37 min
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Il Cremlino lo ritiene un agente dell’Occidente, un idolo dei media europei e americani che hanno elevato a Mandela russo un delinquente telegenico che in Russia nessuno conosce. Lui è Aleksej Navalny, il più conosciuto oppositore di Vladimir Putin, sopravvissuto ad un tentativo di assassinio, coraggiosamente rientrato in patria una settimana orsono, ed immediatamente arrestato.

Da allora le manifestazioni di protesta si moltiplicano tanto che sabato si sono svolte in 112 città russe, da Vladivostok a Mosca, coordinate su 11 fusi orari diversi. Cosa ha portato decine di migliaia di russi a protestare a 50 gradi sotto zero e a rischiare il carcere come è avvenuto per quasi 3500 fra loro?

Dedicheremo anche un capitolo ai legami problematici tra la procura russa e quella federale svizzera per un gigantesco caso di riciclaggio che coinvolge degli oligarchi vicini a Putin. Secondo una recentissima inchiesta dell’Economist le autorità svizzere hanno capitolato di fronte alle pressioni russe. A questo proposito è riemersa anche la foto dell’allora procuratore generale Lauber e di due suoi collaboratori - in una gita sul lago Baikal- ospiti del procuratore russo che voleva si insabbiasse il caso.

Ci dice di più Andreas Gross, autore di un rapporto per il Consiglio d’Europa sul caso di corruzione e riciclaggio che porta (anche) in Svizzera.

Di tutto questo parleremo con:

Rosalba Castelletti, già corrispondente da Mosca per La Repubblica;

Mara Morini, Professoressa di Scienze politiche all'Università di Genova, autrice di La Russia di Putin, Il Mulino, 2020;

Sergio Romano, diplomatico, giornalista, storico, saggista e accademico italiano.

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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