Attorno all’esortazione “Early Warnings for All” (Allerte tempestive per tutti) si svolge, a Ginevra, il Congresso dell’Organizzazione meteorologica mondiale, agenzia specializzata dell’ONU con sede nella città del Lemano, cui aderiscono 193 paesi. L’OMM si occupa di cooperazione internazionale in particolare nel campo della meteorologia della climatologia e delle risorse idriche. Si tratta di organismo di collaborazione e condivisione delle conoscenze sempre più importante di fronte all’aumento di fenomeni atmosferici estremi. Secondo un rapporto della stessa OMM, tra il 1971 e il 2021, a livello globale sono stati registrati dodicimila disastri con oltre due milioni di morti e circa 4.300 miliardi di dollari di danni. Le allerte precoci e la gestione coordinata delle catastrofi hanno permesso di limitare sensibilmente negli anni il numero dei morti, tuttavia, i danni economici sono cresciuti in modo esponenziale. Dai dati emerge inoltre che il 90% delle perdite di vite umane tocca i paesi in via di sviluppo. Nel contesto dei mutamenti climatici nessun paese (ricco o povero che sia) è al riparo da fenomeni meteo estremi che possono causare vittime e ingenti danni. Anche in Svizzera, e nel Canton Ticino in particolare, ci si è organizzati da tempo per mettere in pratica l’esortazione del Congresso dell’OMM di Ginevra. Cosa significa dunque in concreto “allerte tempestive per tutti”? Chi le lancia, chi le raccoglie e come si interviene per soccorrere chi è minacciato da pericoli naturali che i mutamenti climatici potrebbero rendere più frequenti e più intensi nei prossimi anni?
Ne parliamo con chi prevede e chi coordina:
Marco Gaia, meteorologo, responsabile Centro regionale Sud di MeteoSvizzera a Locarno-Monti
Ryan Pedevilla, capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione del Dipartimento delle istituzioni del Canton Ticino
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