Afghanistan, protesta protesta per la morte di Mahsa Amini, settembre 2021
Millevoci

Iran e Afghanistan: il punto sulla situazione

Di Isabella Visetti

  • Reuters
  • 5.6.2023
  • 41 min
Disponibile su
Scarica

Negli scorsi mesi, i media hanno parlato molto di Iran e Afghanistan per temi simili, pur se con rilievi diversi dovuti al differente contesto sociale e politico: diritti negati alle donne, proteste di piazza, repressioni, difficile situazione economica. Nel tempo, le notizie si sono però rarefatte, almeno sui canali di informazione generalisti, ma i problemi sono rimasti: con gli occhi due giornalisti esperti di Iran e Afghanistan cerchiamo di fare il punto sugli ultimi sviluppi.

In Iran, la repressione continua: si stima che i manifestanti arrestati siano 13mila dall’inizio delle proteste nel settembre dello scorso anno, molte le condanne a morte, diverse quelle eseguite. In questi giorni, è iniziato il processo alle due giornaliste che per prime avevano riportato il caso di Mahsa Amini, la 22enne curdo-iraniana morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale con l'accusa di non aver indossato correttamente il velo islamico. Detenute nella prigione di Evin, sono accusate di propaganda contro lo stato e cospirazione contro la sicurezza nazionale, rischiano l’impiccagione.

L’Afghanistan, paese in ginocchio per la difficile situazione economica, dove gran parte della popolazione soffre la fame e sei milioni di persone sono a un passo dalla carestia, necessita di uno sforzo umanitario e finanziario da parte della comunità internazionale, che però sembra ormai disinteressata al paese. A fine aprile, con la conferenza di Doha, in Qatar, l’ONU ha provato a riaccendere i riflettori e a sciogliere il nodo di come rapportarsi con i talebani, che alla conferenza non c’erano, così come non c’erano le donne attiviste, in rappresentanza di quelle afghane coraggiose che continuano a manifestare. Il tema dell’allentamento delle restrizioni economiche per aiutare il paese, una leva in mano ai paesi occidentali per tentare di ottenere il rispetto dei diritti e della libertà individuali, è rimasto insoluto sul tavolo, anche per le implicazioni legate a questo passo, interpretabile come un riconoscimento indiretto del regime talebano.

Ne parliamo con:
Farian Sabahi, giornalista e scrittrice italo-iraniana, ricercatrice in storia contemporanea all’Università dell’Insubria
Giuliano Battiston, giornalista e ricercatore freelance, direttore di Lettera 22, associazione indipendente di giornalisti

Scopri la serie