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Pillar of defense (Pilastro di difesa, ribattezzato in ebraico “colonna di nuvola” con riferimento alla Bibbia) è la denominazione dell’ultima operazione militare israeliana nella striscia di Gaza. Il vicino Medioriente torna dunque ad infiammarsi. Questo mentre il “vulcano” siriano, come ha scritto qualcuno, è sempre in ebollizione. Dal “piombo fuso” (a cavallo tra il 2008 e il 2009) al “pilastro di difesa” di questi giorni, non sembra cambiato molto il modo di reagire dei governi israeliani contro gli attacchi in provenienza dal territorio palestinese. Che sia “inverno caldo”, “pioggia d’estate” o “nuvole d’autunno” la retorica militare non può nascondere la violenza degli scontri armati che provocano sempre comunque, da una parte e dall’altra, vittime civili. In una situazione di incertezza per l’intera regione dopo la cosiddetta “Primavera araba”, la nuova fiammata israelo-palestinese pone più dubbi che speranze.

Con: Vittorio Dan Segre, presidente dell’Istituto di Studi Mediterranei dell’USI di Lugano; Antonio Ferrari, giornalista esperto di Medioriente. E altri interlocutori.