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Millevoci

Lo Spazio come luogo di scambio e nuova frontiera di giovani in formazione

Di Nicola Colotti

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  • 29.6.2023
  • 55 min
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Chi ha detto che lo spazio, quello cosmico, è materia soltanto per astrofisici e astronauti con lauree ingegneristiche? Certo, l’industria aerospaziale richiede tuttora formazioni e competenze nelle scienze fisiche, matematiche e ingegneristiche. Negli anni, tuttavia, con il progredire delle attività umane nello spazio si sono affacciate nuove opportunità di formazione che vanno al di là delle materie tecnico-scientifiche. Lo spazio è diventato davvero negli ultimi anni luogo di innovazione multidisciplinare e di investimento economico per industrie di punta anche in paesi che non hanno una loro agenzia spaziale come la Svizzera. “All’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) c’è posto per gli svizzeri. Venite a lavorare nello spazio” titolava ad aprile una pagina del Corriere del Ticino citando l’esortazione dei responsabili della piattaforma svizzera Space Exchange Switzerland (di cui abbiamo parlato in una recente puntata de "Il Giardino di Albert" su Rete Due). La loro visita all’USI di Lugano ci ha permesso di scoprire gli intenti di questo progetto finanziato dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) che riunisce accademie svizzera, tra cui l’USI che partecipa con il suo servizio carriere. Per raggiungere quale obiettivo? E soprattutto quali sono le opportunità inedite per giovani di talento che vogliono esplorare il mondo dello spazio senza essere (o diventare) astronauti?

Elena Bittante: coordinatrice di Space Exchange Switzerland presso il Servizio carriere dell’Università della Svizzera italiana (USI)
Mariasole Agazzi: studentessa al Politecnico di Zurigo (ETH) con Borsa di studio all’Agenzia Spaziale Europea (ESA)
Angelo Consoli, ingegnere, professore alla SUPSI, membro per 12 anni della Commissione svizzera per gli affari spaziali

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