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Millevoci

Medicina tra scienza e umanità

Di Isabella Visetti

  • 31.05.2023
  • 38 min
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Negli ultimi anni, fra i professionisti della salute c’è chi si interroga su come ritornare a dare spazio alla relazione umana fra medico e paziente, fra chi ha bisogno di cure e chi le offre. Una riflessione su come riuscire a coltivare, malgrado il tempo tiranno, la frenesia e la complessità, una condivisione solidale ed empatica fra chi chiede aiuto per alleviare sofferenza, disagio, ansia e chi è chiamato a farsi carico di questa situazione con comprensione, consigli, informazioni, risposte.

I progressi medici e scientifici, gli sviluppi tecnologici, le migliori capacità di prevenzione e diagnosi, le terapie sempre più all’avanguardia, l’estrema specializzazione ha avuto ricadute positive sulla nostra salute e sulla nostra aspettativa di vita, ma rischiano di mettere in ombra l’umanità dei pazienti, ma anche quella degli stessi medici, umanità che è essenziale per un buon processo terapeutico.

Da questa riflessione nasce in Ticino l’associazione Ora Blu, che vuole proporre un dialogo fra la scienza, in particolare la medicina, e le discipline umanistiche e artistiche come era in passato, ma anche illuminare sentimenti ed emozioni di chi cura e di chi è curato. Non per venire meno alla scienza e alla tecnica o alle rigorose competenze professionali, ma per nutrirle con quell’umanità che, anche in questo tempo, è un tratto distintivo della medicina da preservare e nutrire.

Ne parlano a Millevoci:
Cari Platis Roberti,
anestesista e presidente dell’associazione Ora Blu
Giovanni Barco, chirurgo plastico e ricostruttivo
Francesco Bianchi-Demicheli, sessuologo, professore alla facoltà di medicina e di psicologia dell’università di Ginevra e alla facoltà di Scienze biomediche dell’USI

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