Le temperature sempre più basse danno l’ennesimo grattacapo agli insegnanti: come garantire alle proprie aule il ricambio d’aria necessario a debellare il Coronavirus? Le direttive scolastiche pretendono una ventilazione regolare. Ma finestre aperte significa anche bimbi raffreddati e sofferenti.
Un recente sondaggio condotto fra i docenti di Zurigo lo conferma: la categoria si sente sola nell’affrontare il problema.
Senza contare che in Svizzera molte classi hanno un problema di ventilazione riconosciuto. Uno studio del 2019 dell'Ufficio federale della sanità pubblica ha misurato i livelli di CO2 in un centinaio di aule. Risultato: in 2/3 la qualità dell'aria era scarsa e 1/3 di queste è risultato impossibile migliorare la situazione: finestre troppo piccole e chiuse o troppi bambini in stanze troppo piccole i principali problemi.
Insomma, la qualità dell’aria nelle classi è un tema annoso, che la pandemia ha riportato alla ribalta. Per questo l’Associazione dei docenti svizzeri (LCH) chiede una soluzione immediata: purificatori d’aria mobili nelle classi più problematiche. Cosa rispondono le autorità?
Ma poi, questi purificatori servono davvero contro il Coronavirus?
Un test di Kassensturz in collaborazione con la rivista Gesundsheittipp, mette a confronto l’efficacia tra i 10 più venduti,.
Ebbene, il vincitore del test è in grado di purificare l'aria dai virus in una stanza da 20 metri quadri in 20 minuti.
Presa di posizione
- Repubblica e Cantone Ticino, Cancelleria dello Stato - Qualità aria sedi scolastiche
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