Ciclismo

Gino Bartali, un eroe vero

Il 5 maggio di vent'anni fa ci lasciava il leggendario corridore toscano

  • 05.05.2020, 09:57
  • 10.06.2023, 00:36
Gino Bartali

Al Tour de France del 1948

  • Keystone

di Loris Prandi

Per il suo impegno nel salvare ebrei dalla follia nazifascista è stato incluso tra i Giusti tra le nazioni, proprio come Oskar Schindler, che avrebbe compiuto gli anni pochi giorni or sono. Gino Bartali se n'è andato vent'anni fa. Fece in tempo a vincere due Giri d’Italia e due Tour de France prima della guerra. Il conflitto, esploso nei suoi anni migliori, gli impedì una carriera ancora più gloriosa, ripresa con il terzo trionfo al Giro e il successo nel Tour de Suisse nel '46, bissato un anno dopo.

Con una fuga leggendaria sulle Alpi in una tappa del Tour de France impedì forse addirittura una guerra civile, distraendo l'Italia dopo l'attentato al segretario del PCI Palmiro Togliatti. Fu eroe vero ed eroe popolare, come il suo rivale storico, Fausto Coppi. Si divertiva a fare la voce grossa ma era un buono. E come il nostro Ferdi Kübler rimase nel cuore di tutti per decenni dopo il ritiro, anche grazie a quella frase diventata il suo motto: "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare".

27:05

Campioni per sempre, il ritratto di Fausto Coppi e Gino Bartali (05.05.2020)

RSI Sport 05.05.2020, 08:00

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