dall'inviato a Beaver Creek Luca Steens
È il momento di archiviare anche questa 43a edizione dei Campionati del Mondo, disputatisi a Vail - Beaver Creek. Per riassumere queste due settimane di competizioni ed emozioni, ecco una superclassifica assoluta dei primi sei (le posizioni che contano per partecipare alla premiazione in piazza) e dei "bocciati".
Medaglia d'oro: Tina Maze, Anna Fenninger e l'Austria
La 31enne slovena e la 25enne austriaca devono dividersi la poltrona di regina di questi Mondiali, avendo entrambe vinto 2 ori e 1 argento. Una prestazione assolutamente eccezionale per tutte e due, tanto che alle altre sono rimaste le briciole. Della prestazioni della salisburghese ha approfittato anche la Nazionale delle Aquile, che ha portato a casa un impressionante bottino di nove medaglie (5/3/1), allontanandosi ancora di più là in vetta al medagliere di tutti i tempi.
Medaglia d'argento: Ted Ligety, Mikaela Shiffrin e gli Stati Uniti
Nonostante un inizio di rassegna zoppicante, gli Stati Uniti hanno conquistato cinque podi, trascinati dalle due medaglie di Ted Ligety e dall'oro di Mikaela Shiffrin. Il 30enne di Salt Lake City per la terza volta consecutiva si è preso il titolo in gigante, mai nessuno come lui, mentre la 19enne di Vail ha concesso il bis tra i paletti stretti iridati.
Medaglia di bronzo: Patrick Küng
Regala un oro insperato alla Svizzera nella regina delle gare, con un prova tutta d'attacco. Il suo è l'unico titolo, con parzialmente quello dello slalom di Jean-Baptiste Grange, a sorpresa della rassegna iridata americana.
Quarto posto: Lara Gut e la Svizzera
La ticinese è fuori dal superpodio solo perché chi è davanti a lei ha fatto qualcosa di straordinario. Ancora una volta in campo femminile Swiss-Ski vive sulle prestazioni della 23enne di Comano, che aiuta a raggiungere il bottino minimo richiesto prima dei Mondiali dalla Federazione ai suoi atleti.
Quinto posto: il pubblico poco ma buono
L'ambiente non è mai mancato né al Red Tail Stadium ai piedi delle piste Bird of Prey e Raptor, né a Vail per il Team Event e le qualificazioni maschili di gigante e slalom. Gli organizzatori hanno fatto un ottimo lavoro, ingaggiando cheerleaders e intrattenitori che hanno sempre disegnato il sorriso e creato emozioni interagendo col pubblico e la gara.
Sesto posto: Lindsey Vonn e Kjetil Jansrud
La statunitense e il norvegese portano a casa una medaglia, ma da loro tutti quanti si aspettavano di più dopo i successi collezionati in Coppa del Mondo.
Fuori dai punti: Italia e Julia Mancuso
Non succedeva dal 1999 che l'italia non vincesse nemmeno una medaglia ai Mondiali, e guarda un po' quell'edizione si disputava pure a Vail. Se aggiungiamo che pure nel 1989, nella prima edizione ospitata da questa località, gli azzurri rimasero a mani vuote, si può ben parlare di maledizione del Colorado per gli italiani. Dal canto suo la 31enne statunitense ci ha abituati a compiere qualche exploit in CdM ma di colpire inesorabilmente ai grandi appuntamenti. Ai Mondiali però esce a mani vuote ad ogni prima edizione di gruppi di tre. Le consigliamo di andare avanti almeno altri quattro anni a gareggiare...
I protagonisti in immagine