Felice Casorati è un pittore italiano di interni borghesi, metafisici, silenziosi, artista che non immagineremmo legato al mondo del melodramma. E invece, a partire dal 1933, Casorati si dedicò, in qualità di scenografo, a varie produzioni operistiche che hanno lasciato il segno nella storia dello spettacolo, testimoniate da vari bellissimi bozzetti che abbiamo potuto recentemente ammirare nel quadro di un’ampia mostra che a Casorati è dedicata a Palazzo Reale di Milano e che è possibile visitare fino al 25 giugno.
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Monteverdi, Beethoven, Spontini. Tanti gli autori che hanno ispirato il pittore nella sua attività di scenografo. Per parlarne Paolo Borgonovo per Musicalbox ha raggiunto la massima esperta in materia: Vittoria Crespi Morbio, studiosa, giornalista, presidente dell’Associazione Amici della Scala, presso la quale nel 2016 ha anche edito un volume dedicato proprio a Casorati alla Scala.

Casorati alla Scala (copertina)
Casorati inizia a fare scenografia tardi, a cinquant’anni, cioè nel 1933. Lui viene coinvolto dal Maggio Musicale Fiorentino e a 50 anni è un artista affermato. E nasce questa nuova istituzione, il Maggio Musicale Fiorentino, che ha sede al Teatro Comunale di Firenze, e il segretario generale che è Guido Maria Gatti e Vittorio Gui, il direttore, lo coinvolgono perché il teatro musicale a quell’epoca è in fase di crisi, perché Puccini era morto nel ‘24 e dopo di lui non c’è mai stato un compositore della sua levatura. Pertanto al “Maggio” ci si domanda: Ma noi che vogliamo rinnovare la veste delle rappresentazioni, dobbiamo inventarci qualcosa? E l’invenzione è questa. Ed è geniale! Si ripropone il vecchio repertorio, ma si chiamano i vecchi e nuovi pittori a metterlo in scena. E questo è una rivoluzione.
Vittoria Crespi Morbio
Casorati
Voci dipinte 20.04.2025, 22:30
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Una vera rivoluzione. Perché al Maggio Musicale Fiorentino affidano a Giorgio De Chirico I puritani di Bellini, a Mario Sironi, la Lucrezia Borgia di Donizetti e a Casorati La vestale di Spontini. Fu davvero una rivoluzione, perché nessuno ci aveva pensato e soprattutto questi tre artisti non avevano mai lavorato alla Scala.
L’idea di fondo era di prendere le distanze da un tipo di teatro musicale che faceva il vecchio melodramma, ormai considerato un po’ superato. E così, con queste scelte, il Maggio Fiorentino si impone sulla scena con proposte per le nuove generazioni. Opere allestite da artisti che hanno una concezione completamente diversa del teatro. Casorati, poi dopo l’esperienza con il Maggio Fiorentino, lavorerà anche per La Scala. Sviluppa una sua cifra per il teatro, ma quale trait d’union possiamo riconoscere tra la sua attività pittorica e il suo essere disegnatore di scene?
Gli artisti che si pensano al teatro non rinnegano la loro pittura. Pertanto la pittura di Casorati è il suo teatro e viceversa. È una pittura prettamente cromatica. E questo coinvolge tutti gli aspetti, a partire dai costumi. Ad esempio, Casorati considerava il costume come un tocco cromatico. Preferiva costume, ad esempio, di tessuto rigido, geometrico. Detestava, ad esempio, i tessuti trasparenti, certi velluti, certi rasi, perché il costume non doveva vivere come cosa a sé, ma doveva far rientrare in una composizione d’insieme che era una scena dipinta, per l’appunto, e pertanto lui prediligeva anche il balletto, perché il balletto era costituito da un grande fondale dipinto, perché i ballerini hanno bisogno di movimento.
Vittoria Crespi Morbio
Il sottotitolo del volume dedicato a Casorati di Vittoria Crespi recita: Il suono segreto del numero. Cosa c’è di musicale nella pittura di Casorati, una pittura che è più metafisica che dinamica?
Prima di tutto bisogna dire che Casorati avrebbe voluto fare il pianista. Lui voleva diventare un pianista professionale, però ha avuto un cedimento di nervi e fu internato in un ospedale per riprendersi e il padre gli donò la classica tavolozza di colori. Si appassionò alla pittura. Pertanto la visione del teatro di Casorati è un teatro di musica e tutti i giorni lui suonava almeno mezz’ora al pianoforte ogni sera, per se stesso, per gli amici, per la madre. Pertanto il teatro dà l’occasione a Casorati di coniugare le sue due grandi passioni la musica e la pittura.
Vittoria Crespi Morbio

Casorati, pittore musicale
Musicalbox 14.07.2025, 16:35
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