A Carona, tra il 1968 e il 1978, si è formata una comunità informale di artisti e scrittori che ha trasformato il borgo ticinese in un laboratorio creativo libero e sperimentale. Non un movimento, né una scuola, ma un intreccio di vite che hanno trovato in quel luogo un terreno fertile per reinventare il modo di fare arte e di abitare il mondo. La mostra David Weiss. Il sogno di casa Aprile, in corso al MASI di Lugano, ricostruisce per la prima volta quella stagione attraverso un percorso espositivo ricco di opere, documenti, suoni, con al centro la figura dell’artista zurighese David Weiss, protagonista di un decennio vissuto tra amicizie e collaborazioni.

Dalla mostra "David Weiss - Il sogno di Casa Aprile"
David Weiss, figura centrale dell’arte svizzera del secondo Novecento, approda a Carona nel 1968 quasi per caso, chiamato dall’amico Christoph Wenger per aiutarlo nella ristrutturazione di Casa Aprile (di proprietà della famiglia Wenger e punto di incontro per artisti e intellettuali). In cambio, un affitto gratuito. Ma con lui arrivano anche gli amici da Zurigo: Urs Lüthi, Iwan Schumacher, Willy Spiller. Alcuni restano, altri passano. «Le parole chiave del percorso espositivo sono collaborazione e amicizia», sottolinea ad Alphaville Virginia Marano, co-curatrice dell’esposizione.

Dalla mostra "David Weiss - Il sogno di Casa Aprile"
La mostra nasce da una ricerca durata due anni, condotta in collaborazione con Oscar Weiss, figlio dell’artista. «Non esistono pubblicazioni che vadano a testimoniare lo spirito degli anni ’70 a Carona», spiega Marano. «Abbiamo lavorato con archivi privati, siamo entrati nelle case, nei ricordi, nelle memorie di chi ha vissuto quegli anni insieme a David».
Il percorso espositivo si apre con una sala viola. Qui si incontrano le case – Casa Costanza, Casa Aprile, Casa Pantrovà – e le figure che le hanno animate: Meret Oppenheim, Hermann Hesse, Lisa Wenger. Un disegno di Meret Oppenheim del 1928 dedicato a Casa Costanza accoglie il visitatore. «Abbiamo voluto ricostruire tutto l’apparato storico per capire come si arrivava a Carona negli anni ’70», racconta Marano. «Carona è un crocevia di passaggi artistici, intellettuali, musicali e letterari».
Tra le scoperte, anche quella di un’artista tedesca, identificata proprio durante il vernissage grazie a un abitante di Carona. «Avevamo un’opera di artista sconosciuta… durante l’opening abbiamo scoperto il suo nome. Questo è lo spirito più bello della mostra: la ricerca non finisce mai».
Il tema del viaggio rappresenta uno dei fili conduttori della mostra, attraversando in modo significativo le opere di David Weiss.. Le Metamorfosi, realizzate tra il 1975 e il 1979, ne sono l’espressione più emblematica: opere in movimento, nate nello spostamento continuo da un luogo all’altro, che sotto l’influsso artistico di quegli anni iniziano a sviluppare una marcata serialità.
Fotografie della mostra
Accanto alle Metamorfosi, Il piccolo libretto della pioggia – pubblicato nel 1975 e noto anche come Up and down town – racconta, come altre opere di Weiss, di figure che camminano nella città sotto la pioggia. Il libretto esposto, realmente lasciato sotto l’acqua, dà vita a narrative che emergono da segni minimi e si trasformano, assumendo forme che forse anche per l’artista erano inaspettate. Il disegno, presente in tutta la mostra, non è solo strumento ma gesto intimo, che avvicina Weiss alla materia e allo stesso tempo libera il suo immaginario più autentico, influenzato dal fumetto, dallo storytelling e dalla cultura pop.
La mostra è anche sensoriale: una registrazione sonora del 1977 dei suoni naturali di Carona accompagna il percorso espositivo, arricchito da materiali tattili, video, musiche e libretti in lingua facile pensati per l’accessibilità.
«David Weiss era uno spirito libero, in continuo viaggio» commenta Marano, e la mostra lo racconta con delicatezza, restituendo l’atmosfera di un laboratorio di vita e visione. Un sogno che prende forma a partire da una scatola ritrovata da Oscar Weiss, con scritto “Carona”, e che oggi si traduce in un viaggio condiviso tra memoria, arte e comunità.

Casa Carona: la libertà di sperimentare
Voci dipinte 19.10.2025, 10:35
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