Arte

I Only Want You to Love Me

Le dinamiche di potere si insinuano ovunque e alienano l’amore. Al PAC di Milano la mostra del duo italo-americano Lovett/Codagnone, fino al 14 settembre

  • Oggi, 16:00
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Lovett/Codagnone, After Roxy, 1998/2015

  • © Lovett/Codagnone. Courtesy Estate of Lovett/Codagnone
Di: Red 
Nel buio non c’è peccato, solo la luce porta la paura. 

Da un’opera di Lovett/Codagnone in mostra al PAC di Milano

Al PAC, il padiglione di arte Contemporanea di Milano, è visitabile fino al 14 settembre, la mostra Only Want You To Love Me, prima mostra antologica dedicata a Lovett/Codagnone, duo artistico italo americano composto da John Lovett (1962, Allentown, Pennsylvania) e Alessandro Codagnone (1967, Milano - 2019, New Jersey). Duo formatosi nel 1995 e forzatamente scioltosi dopo la morte di Alessandro Codagnone nel 2019.

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Lovett/Codagnone PAC Milano, 2025

  • foto Nico Covre

Alla base del loro variegato operare artistico la volontà di denunciare e smascherare i rapporti di potere, e di forza, nelle relazioni e nella società. Le dinamiche di potere vengono svelate nelle loro varie declinazioni, in tutti gli ambiti della vita: dal politico, economico e sociale, fino al personale, affettivo e sessuale. Le fotografie, le installazioni, le performance e i video presentate al PAC percorrono il tema, come il duo artistico ha sempre fatto: senza fornire risposte certe. La volontà di Lovett/Codagnone è di denunciare dove il potere logora, chi lo subisce, e avviare con la denuncia un processo di ascolto e elaborazione delle domande attivate dal bisogno di amore. Il titolo della mostra, che prende forma nell’installazione al neon I Only Want You to Love Me (2004–2025), si ispira all’omonimo film di Rainer Werner Fassbinder. Un film realizzato dal regista tedesco nel 1976 per l’emittente televisiva WDR, tratto da un libro di interviste a condannati all’ergastolo per omicidio. La storia di un uomo il cui bisogno d’amore si trasforma in un atto di ribellione.

Only Want You To Love Me è un titolo molto suggestivo, che nasconde qualcosa di più complesso: «la volontà di decostruire il senso dell’amore romantico » così ci ha raccontato a Rete Due la fotografa, giornalista e scrittrice Stefania Prandi che sottolinea l’intenzione delle opere del duo artistico di mettere in discussione un’idea di amore che ci è stata consegnata da una certa discografia, letteratura e filmografia hollywoodiana.

Sicuramente ci sono diverse opere fotografiche interessanti, alcune molto esplicite, con dei rimandi a un erotismo che poi potremmo dire è diventato di consumo e opere che sono state sicuramente decisive per gli anni ‘90 e l’inizio del 2000. Io voglio citare però un’opera quasi minore che secondo me ci restituisce, ci fa entrare proprio, nel mood di questa mostra. È una piccola opera con una scritta sul muro fatta con un pastello nero davanti alla quale pende una lampadina blu e la scritta è una citazione dal regista Fassbinder che in italiano suona un po’ così: “L’amore non esiste, esiste soltanto la possibilità dell’amore”. 

Stefania Prandi

10:15

Pac Milano: Lovett/Codagnone – I only want you to love me

La corrispondenza 11.08.2025, 07:05

  • Natascha Fioretti

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