Sono allo “ZIP ZAP DAY”, allo “Spazio oltre la siepe” di Molino Nuovo, uno spazio che una volta era una panetteria e che adesso è un luogo polifunzionale dove si fanno arte, conferenze, workshop, musica.
Guardo un gruppo di persone che “suonano” delle cerniere. Le aprono e le chiudono, creano rumori, ritmi suoni. Il risultato è una performance un po’ stile John Cage e un po’ stile gioco di gruppo in cui tutti si divertono un sacco.

Il concerto per cerniere diretto da Ivano Torre
E allora mi chiedo? A che serve un luogo come questo, uno spazio culturale che non sia un museo, un teatro, una galleria d’arte?
Forse la risposta è quella che mi viene in mente proprio osservando il bizzarro concerto di chiusure lampo: serve a fare cose strane, inaspettate, perché la normalità è noia, opprime, socialmente è molto più pericolosa dell’eccentricità.
“Zip Zap Day” è una serata dedicata alla zip, alla chiusura lampo. Organizza l’Associazione Movimart Lagotina. È il finissage, molto variegato, di una mostra di opere di Filippo Borella, artista e architetto comasco che usa le cerniere come elemento centrale del suo linguaggio. Nei suoi quadri, le zip si intrecciano, formano tele in cui si separano e uniscono in continuazione. Quando sono aperte, ricordano un po’ i tagli di Lucio Fontana. Mi spiegano che le opere di Borella sono spazi di riflessione sul nostro modo di connetterci, di chiuderci, di riaprirci, sono un reticolo di tensione e riconciliazione. Mi sembra una spiegazione perfetta.

Particolare di un'opera a base di cerniere di Filippo Borella
Allo spazio “Oltre la siepe” la serata “Zip Zap Day” si apre con una seduta di yoga per tutto il pubblico. Naturalmente anche questa a tema: “YOGA ZIP – Aprirsi per ritrovarsi”. Niente posizioni strane o difficili, solo il corpo che si apre e si chiude: si apre per ricevere e si chiude per ritrovarsi intero. Bello.

Sessione di "Yoga Zip"
Dopo lo yoga c’è una performance danzante di Gudrun De Chirico: “Kill Zip”, chiaro riferimento al mondo di “Tarantiniani”. La zip diventa qualcosa che tiene assieme pezzi di cultura POP diversissimi, come nei film di Tarantino c’è un taglia-incolla-ricuci di mille citazioni, dalla tuta da ginnastica gialla in stile Uma Thurman all’occhio fasciato in stile pirata: nella danza tutto crea qualcosa di nuovo e vibrante.

"Kill Zip", performance di Gudrun De Chirico
Chiude la serata il concerto per cerniere lampo, voci umane, piedi che battono sul pavimento. Dirige il tutto il percussionista Ivano Torre. Musicisti: le persone stesse che partecipano al finissage. Il gesto quotidiano di chiudersi la lampo diventa un atto musicale, a cui tutti partecipano, qualcosa quasi d’avanguardia ma senza la pesantezza intellettuale della musica colta: è improvvisazione, è sperimentazione, è un’opera istantanea ma è anche un gioco divertente messo in scena da un musicista curioso che non si ferma mai.
Concludendo: che volete di più? Invadete e fate vivere tutti gli spazi culturali, non solo quelli istituzionali: sono realtà che nascono fra mille difficoltà, fanno fatica a sopravvivere e magari sono posti dove non è tutto perfetto, ma è lì che la cultura si genera e si rigenera all’infinito!
I centri sociali e il pensiero radicale (1./5)
Alphaville: i dossier 01.12.2025, 11:30
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