Grandi mostre

M.C. Escher, tra arte e scienza

Un viaggio vertiginoso nell’universo visivo del maestro olandese che ha saputo trasformare la geometria in poesia, la matematica in meraviglia. Al MUDEC di Milano fino all’8 febbraio 2026

  • Un'ora fa
immagine
02:15

M.C. Escher, tra arte e scienza

RSI Cultura 08.11.2025, 19:00

  • neo, Sandy Altermatt
Di: neo/Mc 
Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile.

Maurits Cornelis Escher

Ogni sua opera è una vera e propria esperienza percettiva che ribalta ogni regola dello spazio e del tempo. La sua volontà è di aprire squarci immaginativi che giocano con il nostro cervello e lo sorprendono, lo prendono in castagna.
Maurits Cornelis Escher, grande incisore e grafico olandese – nato a Leeuwarden, il 17 giugno 1898 e morto a Laren, il 27 marzo 1972 – artista dei paradossi visivi, non è mai stato un artista convenzionale. Le sue opere non raccontano storie, fanno di più, vogliono costruire mondi.
Mondi dove al centro di edifici apparentemente credibili ci sono scale che salgono e scendono all’infinito, dove i pesci si trasformano in uccelli, dove il confine tra dentro e fuori si dissolve. Un mondo che sfida ogni regola, per farci riflettere sulle limitazioni ma anche per mettere in comunicazione universi, che le facoltà percettive ci aiutano ad avvicinare. Escher esplora le possibilità della visione e compone opere che, non conoscono i limiti della fisica, né di qualsiasi altra scienza, tantomeno della biologia.

M.C. Escher, Costiera amalfitana, 1931

M.C. Escher, Costiera amalfitana, 1931

  • L’Aia, Kunstmuseum Den Haag - All M.C. Escher works © 2025 The M.C. Escher Company. All rights reserved. www.mcescher.com

La mostra M.C. Escher. Tra arte e scienza in corso al MUDEC di Milano propone di legare le opere di Escher con riflessioni sulla geometria e sull’illusione dell’ottica. Un’esperienza immersiva nell’opera dell’artista incisore Maurits Cornelis Escher, che intreccia arte, scienza e filosofia visiva, in un percorso tematico che esplora l’evoluzione dell’artista olandese, dai suoi esordi decorativi e i paesaggi, fino alle celebri strutture impossibili.

Arte islamica, Piatto, 900-1000 - Tecnica: ceramica. Dimensioni (diam.): cm. 23,5

Arte islamica, Piatto, 900-1000 - Tecnica: ceramica. Dimensioni (diam.): cm. 23,5

  • L’Aia, Kunstmuseum Den Haag

Il percorso si snoda attraverso oltre 90 opere originali, tra xilografie, litografie e disegni, affiancate da 40 pezzi di arte islamica che rivelano le influenze ornamentali e geometriche che hanno nutrito la visione dell’artista. Un dialogo tra culture, epoche e discipline che rende l’esperienza profondamente immersiva. Ogni sala è una soglia: si entra in un paesaggio italiano, si attraversa un cortile moresco, si precipita in una spirale infinita. Il visitatore non è spettatore, ma esploratore.

M.C. Escher inchiostra la matrice di Cavalieri, 1946

M.C. Escher inchiostra la matrice di Cavalieri, 1946

90 opere dell’artista tra xilografie, litografie, acquerelli, disegni e materiali d’archivio e 40 pezzi di arte islamica a confronto, per esplorare le influenze geometriche e decorative.
Un percorso che parte dagli esordi Art Nouveau, attraversa i paesaggi italiani e culmina nelle celebri illusioni ottiche e architetture impossibili.

M.C. Escher, Limite del Cerchio IV (Paradiso e Inferno), 1960

M.C. Escher, Limite del Cerchio IV (Paradiso e Inferno), 1960

  • L’Aia, Kunstmuseum Den Haag - All M.C. Escher works © 2025 The M.C. Escher Company. All rights reserved. www.mcescher.com

Escher non era né matematico né scienziato, eppure ha sedotto entrambi i mondi. Le sue tassellazioni, le simmetrie impossibili, le metamorfosi visive sono diventate oggetto di studio per fisici, logici e filosofi. La mostra esplora questo intreccio con rigore e sensibilità, offrendo chiavi di lettura che spaziano dalla teoria della relatività alla mistica islamica, dalla topologia alla psicologia della percezione.

Vedere due mondi diversi nello stesso identico luogo e nello stesso tempo ci fa sentire come se fossimo in balia di un incantesimo. Non è proprio possibile: dove c’è un corpo, non può essercene un altro. Dobbiamo allora inventare un nuovo termine per questa condizione di impossibilità o parafrasarla: ciò che assume lo stesso posto nello stesso momento. Solo un artista ci può dare questa illusione e suscitare in noi una sensazione eccezionale, un’esperienza dei sensi del tutto inedita.

Bruno Ernst, matematico, amico di Escher, autore di diversi volumi sulla sua opera

La mostra M.C. Escher, tra arte e scienza in corso, fino all’ 8 febbraio 2026, al MUDEC di Milano, non si limita a esporre: interroga, coinvolge, destabilizza.
A cura di Claudio Bartocci, Paolo Branca e Claudio Salsi, indaga il rapporto tra Escher e le sue fonti di ispirazione.
A L’Aja, nell’ex palazzo d’inverno della regina madre Emma, nel museo dedicato a Escher si può visitare la collezione permanente dove sono conservate oltre 120 opere a stampa dell’incisore olandese.

Ti potrebbe interessare