Mattoni, coppi, pianelle, sono i cosiddetti laterizi, i materiali che uscivano dai forni delle fornaci ticinesi del passato recente, fino a qualche decennio fa, per servire le esigenze dell’edilizia locale.
In Ticino le fornaci per la produzione di laterizi erano diffuse, soprattutto nel Mendrisiotto, dove, l’abbondanza di argilla favoriva la nascita di questi centri dell’artigianato locale: a Novazzano, Balerna, Riva San Vitale e Noranco. Ma anche nel Malcantone, la fornace di Caslano, era stata posta vicino al lago, come quella di Riva San Vitale, per facilitare il trasporto del prodotto finito via barca.
L’attività delle fornaci si sviluppò a partire da fine Ottocento e nel corso del Novecento, con un apice tra gli anni ’20 e ’60 del Novecento e con alcune di queste realtà ancora attive fino agli anni ’70 e ’80. Erano spazi di lavoro, ma oltre alla produzione, rappresentavano un vero e proprio punto di aggregazione sociale.
Da decenni non più operative oggi rimangono tracce storiche di edilizia industriale sul territorio e memorie e racconti locali e per questo sono parte importante della memoria industriale e culturale del Cantone. Nel 1998 Romano Venziani ne parlò in un servizio della RSI dedicato alle antiche fornaci ticinesi, con testimonianze di abitanti e di architetti che in quegli anni nei loro progetti sceglievano di rivalorizzare i mattoni, memoria di una cultura del territorio, come Mario Botta.
Antiche fornaci ticinesi
RSI Notrehistoire 10.10.1998, 15:34
Alle fornaci di Riva San Vitale venivano utilizzate le argille locali. L’estrazione dell’argilla (localmente detta mólta/molta, créda, latèra) avveniva generalmente in due località distinte, alla periferia del paese, che fornivano a loro volta due qualità diverse di materia prima: la mólta rossa e la mólta negra, l’argilla rossa e l’argilla nera.
Per la produzione dei diversi tipi di laterizi a Riva le due argille venivano mischiate insieme, in una proporzione che dipendeva dal tipo di laterizio che si voleva produrre, sulla base di un saper fare tramandato di famiglia in famiglia.
Vecchie fornaci
RSI Shared Content DME 27.02.2024, 14:50
Alcune comunità ticinesi oggi hanno capito l’importanza culturale di questi luoghi, depositari della memoria collettiva di un territorio, e hanno pensato di recuperare e riqualificare gli edifici nei quali si producevano materiali per l’edilizia, prima che la concorrenza delle produzioni dal nord della Svizzera e dall’Italia non li costringesse alla chiusura. Comuni virtuosi che hanno fermato l’azione deteriore del tempo e dell’incuria su quegli edifici carichi di storia.
A Riva San Vitale la Fondazione Le Fornaci e il Municipio hanno avviato un progetto di rigenerazione urbana (curato dall’architetto Enrico Sassi) che, dopo due anni di accurati restauri, ha dato nuova vita alle Fornaci, riconvertendo il comparto in un polo culturale e sociale, destinato a diventare un centro di aggregazione per la comunità locale e per gli appassionati dell’arte ceramica. Al centro del comparto rinnovato, come è logico che sia, c’è il forno, anzi: i forni. Diversi, modernissimi e performanti, adatti alla cottura della ceramica artistica, uno in particolare per opere di grandi dimensioni.

Opere in mostra a "Fuoco e Materia", Le Fornaci, Riva San Vitale
A siglare questa nuova vita delle Fornaci di Riva, la mostra Fuoco e Materia. L’arte della ceramica, inaugurata il 21 novembre e che chiuderà il 7 dicembre. Una mostra collettiva dedicata alla ceramica contemporanea di artisti, a dir il vero per la maggioranza artiste, a riconferma del fatto che il modellato della terra, cotta e cruda, piace alle artiste attive in Ticino. Una ventina di artiste e artisti sono stati invitati dalla Fondazione Fornaci ad esporre le loro opere. Ospite d’onore la ceramista di Tremona Petra Weiss, figura di riferimento nel panorama ceramico regionale che espone un’opera realizzata con la terra di Riva San Vitale e che è un po’ il simbolo del nuovo corso di quegli spazi.

Petra Weiss, Dialogo, scultura realizzata con argilla di Riva San Vitale. In mostra a "Fuoco e Materia", Le Fornaci, Riva San Vitale
Le Fornaci di Riva si propongono al territorio come un polo culturale vivo che, dalla valorizzazione della memoria industriale della fornace, si espande sul territorio attraverso il programma delle sue proposte culturali di cui la mostra Fuoco e materia è solo una prima, ma significativa tappa. L’esposizione segna l’avvio di un percorso culturale che a partire da gennaio 2026 alle Fornaci vedrà l’intrecciarsi di esposizioni di arte ceramica di artisti locali e di livello internazionale, con un’ampia proposta di corsi di diverse terre, e diversi stili dell’arte della ceramica. Corsi che saranno tenuti da alcuni degli artisti e delle artiste che hanno partecipato all’esposizione e aperti a persone di tutte le età e di ogni tipo di capacità manuale. Con l’obiettivo di promuovere la ceramica come arte viva e condivisa.
Le Fornaci di Riva San Vitale
La domenica popolare 23.11.2025, 10:15
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A Riva San Vitale è nato uno spazio riaffidato ad una comunità e trasformato in un luogo vivo e creativo. La riconversione di una fornace in luogo di valorizzazione e produzione artistica, rappresenta per ora un unicum nel suo genere, in Ticino e in Svizzera.
Un esempio che ci auguriamo possa essere presto seguito anche in altre località ticinesi dove questi edifici, simbolo della creatività ticinese del passato, possano esserlo anche del presente, salvati dall’incuria e messi a disposizione di una storia nuova della cultura del territorio.

Simona Bellini, Totem Cortecce, 2025. In mostra a "Fuoco e Materia", Le Fornaci, Riva San Vitale
Fuoco e Materia è la mostra collettiva di arte ceramica contemporanea in corso allo spazio delle Fornaci di Riva San Vitale fino al 7 dicembre 2025.
A cura di: Patrizia Cattaneo Moresi e Simona Bellini
Opere di: Doris Althaus, Simona Bellini, Valentina Benassi, Ileana Benati Mura, Franziska, Brenni Zoppi, Daniela Carrara, La Linea (Fondazione Diamante), Agnes Duerrschnabel, Yael Fortunato, Rosi Ghielmini, Myriam Maier, Adriana Milio, Nathalie Nevo, Isoletta Piffaretti, Federico Saurer, Gabriela Spector, Antonella Tomaino, Michela Torricelli, Lisa Turata, Petra Weiss.
Orari di apertura:
Martedì 13:30-17:00
Mercoledì e giovedì 14:00-17:30
Venerdì 13:45-16:30
Sabato e domenica 14:00-17:00
Lunedì chiuso.
Pellizza da Volpedo: oltre il Quarto Stato
Voci dipinte 23.11.2025, 10:35
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