Alcune uova, decorate secondo un’antica tradizione cinese, provano a passare attraverso il collo di una bottiglia grazie a un noto trucco di magia che sfrutta un fenomeno fisico di alterazione della pressione dell’aria. Solo le “elette” riescono a farcela e ad andare così a simboleggiare la selezione naturale e la preziosità della fertilità nel tempo. È, in sintesi, l’opera artistica – video e scultura – di Valentina Pini, che è stata finalista ai prestigiosi Swiss Art Awards 2024 e intitolata “Die Zeitgeber”. Si tratta di un lavoro che affronta in modo metaforico e poetico le questioni legate alla fertilità, all’ovulazione e all’orologio biologico. L’uovo, spiega, simboleggia la vita in uno stato di sospensione, un momento di potenzialità e di attesa prima che qualcosa si manifesti.
Intervista a Valentina Pini
RSI Cultura 07.01.2025, 15:33
Valentina Pini, 42 anni, è cresciuta in Ticino. Ha studiato scultura al Royal College of Art di Londra e ha conseguito un Master in Arti Visive presso l’Università di Ginevra. Otto anni fa si è trasferita a Zurigo dove ha aperto un Atelier che condivide con altri undici artisti, un grande spazio dove regnano scambio di idee e fermento creativo. Dal 2019, è co-direttrice dello spazio artistico Spazio Lampo a Chiasso.
“Die Zeigeber” include anche un elemento in vetro, che si lega al video, e parti in metallo; l’insieme ricorda un enorme corpo antropomorfo, con il dettaglio di due suggestive mani sospese, realizzate utilizzando melanzane perlina, note per la loro forma affusolata e simile a lunghe dita. In questo video Pini spiega in modo più dettagliato le varie fasi che hanno portato alla realizzazione di “Die Zeitgeber”.
Die Zeitgeber, l’opera finalista ai prestigiosi Swiss Art Awards 2024
RSI Cultura 08.01.2025, 14:44
La pratica artistica di Valentina Pini
Pini trae ispirazione da leggende, antichi scritti di filosofia, religione e magia. La sua arte, fortemente influenzata dall’alchimica, si concentra sulla percezione della materia e sulla capacità di trasformare i materiali attraverso diverse tecniche. Non si limita a un singolo materiale o metodo, ma sperimenta con vari elementi, spesso organici come frutta e verdura, utilizzandoli per creare calchi e sculture che assumono forme antropomorfiche, evocando aspetti del corpo umano in modo enigmatico.
«Quello che mi interessa – racconta - è riuscire a togliere degli elementi che conosciamo in un oggetto, rendendolo un po’ straniante. Qualcosa che non ci dà tutti i codici o tutte le informazioni per arrivare a capire cos’è».
Con un misto di umorismo e rigore, l’artista accosta illusione e realtà. Le sue installazioni, rigorose ed essenziali nella forma, permettono all’osservatore di meravigliarsi grazie al loro potere trasformativo che volge gli oggetti quotidiani in qualcosa di nuovo e inaspettato. Il suo lavoro scultura, installazione e video e si colloca a metà strada tra chimica e magia, dove la creazione è più suggerita che dichiarata apertamente.
L’impatto sullo spettatore
Le opere dell’artista invitano a una riflessione profonda sulla materia e il corpo, intrigando per l’uso di elementi organici e tecniche diverse per esplorare temi complessi. La combinazione di materiali inusuali e la presenza di elementi magici nelle sue opere aggiungono meraviglia e mistero, rendendo l’esperienza visiva coinvolgente.

Mnevis - Lightning sulfur calm
Confederation Music 05.01.2025, 20:30
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