Flowers of my desire è il titolo della mostra inaugurata lo scorso 15 giugno al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona con le opere dell’artista portoghese Joana Vasconcelos, tra le voci più autorevoli della scena artistica contemporanea, prima donna a essere esposta alla Reggia di Versailles, con mostre al Guggenheim Museum di Bilbao, oltre che tre edizioni della Biennale di Venezia.

Joana Vasconcelos
Joana Vasconcelos presenta ad Ascona, in prima assoluta per la Svizzera, trenta opere tra installazioni, lavori a parete, dipinti, disegni, video, libri disponibili fino al 12 ottobre 2025. Sono opere che ripercorrono le fasi più importanti del suo percorso artistico, iniziato negli anni Novanta. La rassegna, di carattere antologico e curata da Mara Folini e Alberto Fitz, si snoda tra sculture monumentali e installazioni immersive che coniugano sapere manuale e progettazione tecnica, con l’obiettivo di dare forma a un vero e proprio universo visionario.
«Joana Vasconcelos nasce già come una vera e proprio artista, da una famiglia di artisti. Ha organizzato le sue prime esposizioni a soli 23 anni, è riuscita a vendere alcune sue opere quando ancora stava frequentando la scuola di pittura, dove si è occupata anche di scultura e di oreficeria. Ha avuto quindi una formazione a 360°, che si riflette nelle sue proposte di tipo immersivo e monumentale, unendo sia il lavoro artigianale che il lavoro di tecnica quasi ingegneristica, architettonica. Le sue opere sono macchine, in qualche modo totalmente prive di una funzione. Un esempio è l’Autolavaggio della macchina: invece di lavarci, ci coloriamo di colori meravigliosi che girano. Sono opere che ti danno la possibilità di entrare in relazione e di partecipare: fanno pensare, sono giocose, ironiche e permettono un’esperienza di tipo sia sinestetico sia intellettivo su temi forti e molto attuali che mettono in scacco pregiudizi e luoghi comuni sulle donne».
Mara Folini, direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona e curatrice della mostra Flowers of my desire

Joana Vasconcelos, Royal Valkyrie
Piccole cose, piccoli oggetti di una vita domestica, quotidiana, spesso anche femminile, però allo stesso tempo parti di opere monumentali. Come si è riusciti a valorizzare e a conciliare queste opere con gli spazi del museo di Ascona?
«Per noi è stata un’impresa titanica, perché siamo riusciti in uno spazio piccolo a portare l’idea immersiva di Joana, che ci ha coinvolti direttamente nello sviluppo artistico dell’esposizione. Il risultato è una mostra coinvolgente, che permette allo spettatore di entrare in relazione con ciò che vede».
Mara Folini, direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona e curatrice della mostra Flowers of my desire
Non è poi un caso che la mostra si svolga in occasione delle celebrazioni dei cento anni dalla Conferenza di Pace di Locarno, che contribuì a un breve periodo di distensione e collaborazione tra le nazioni europee dopo la Prima guerra mondiale:
«Joana Vasconcelos è una donna ed è portoghese. Quello che lei porta in queste opere è proprio il multiculturalismo tipico della cultura portoghese, che è anche legato al barocco. La sua arte è profondamente multiculturale. Un multiculturalismo che significa inclusione, tolleranza, confronto fra culture e valorizzazione delle tradizioni artigianali, che possono viaggiare insieme a un mondo sempre più tecnologico e non rimanerne in disparte».
Mara Folini, direttrice del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona e curatrice della mostra Flowers of my desire

Joana Vasconcelos, Coracoes Independentes

Flowers of my desire
Alphaville 17.06.2025, 11:05
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