Arte

Venerate e temute

Il potere femminile nell’arte e nelle credenze. Una mostra che guarda a dee, sante e demoni del passato per riflettere sulle discriminazioni di oggi. A Valencia, fino al 31 agosto

  • Ieri, 17:00
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Zanele Muholi, Somnyama, 2015

  • Courtesy artist and Yancey Richardson
Di: Red 

Veneradas y temidas. El poder femenino en el arte y las creencias è la mostra, aperta fino al 31 agosto al CaixaForum di Valencia, che propone un vero e proprio viaggio attraverso 5’000 anni di storia, per esplorare il passato e rintracciare in esso presenze, figure femminili più o meno reali (dee, spiriti, demoni e sante) che abbiano influenzato e continuino a influenzare la cultura, le credenze e la nostra vita quotidiana. 

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Partendo dalla divinità indù Shakti a Oshun, l’orisha della fertilità nella cultura Yoruba della Nigeria, la mostra presenta un’impressionante selezione di opere, tra cui sculture, oggetti sacri e forme d’arte dal mondo antico ai giorni nostri per stabilire come e quanto l’elemento femminile abbia popolato l’immaginazione e la spiritualità nella storia dell’umanità fin dalle origini.

Dividendo il percorso per temi vengono affiancate 154 opere, provenienti dal British Museum, ad una selezione di 24 opere di rinomati artisti contemporanei. Icone rituali di diverse credenze analizzate per capirne l’influenza sulla vita delle persone nelle culture del passato e del presente.
La saggezza, la passione, il desiderio, la guerra, la misericordia sono tutti aspetti attraverso cui il visitatore vive un’esplorazione interculturale e interdisciplinare delle diverse espressioni del potere temporale e spirituale femminile in tutto il mondo e in tutta la storia. Un percorso espositivo che prosegue parlandoci di giustizia e difesa, compassione e salvezza, che sono quei due momenti in cui l’uomo, inteso come maschio, torna a rifugiarsi nel femminino. Quando ha paura e si sente minacciato e invoca la difesa, la giustizia, la compassione, la salvezza che non a caso, sono tutti sostantivi femminili.

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Amuleto egizio, 1069-664 a.C,

  • Britisch Museum

E in questo continuo alternarsi di amore, odio, timore, venerazione, ricerca e rifiuto. Sta tutto il senso più profondo di questa esplorazione espositiva, che non si esaurisce con la semplice rappresentazione della donna attraverso la storia, ma anche della manifestazione fisica del subconscio maschile collettivo, dove si radicano pregiudizi atavici. E proprio per riflettere poi su questi pregiudizi, che creano discriminazioni, alla fine del percorso espositivo, è offerto al visitatore uno spazio di meditazione interattivo che mira proprio a risvegliare il pensiero critico del pubblico su alcuni dei temi affrontati nella mostra, in una prospettiva del tutto contemporanea.

12:26

Valencia: mostra “Venerate e temute”, il potere femminile nell’arte e nelle credenze

La corrispondenza 10.07.2025, 07:05

  • Enrico Bianda

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