Cinema

10 alieni che ci piacciono tanto

Gli alieni cinematografici che vorremmo vedere mummificati

  • 28 settembre 2023, 08:23
  • 5 ottobre 2023, 10:06
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Di: Pablo Creti

Ha tenuto banco per giorni, con tanto di invasione di contenuti social e meme piuttosto divertenti, l’audizione al Congresso messicano sugli Uap, i “fenomeni anomali non identificati”, in cui sono stati mostrati due corpi mummificati di presunte creature non umane. Simili in tutto e per tutto (forse fin troppo) a ciò a cui il cinema ci ha abituato a immaginare quando sentiamo la parola alieni.

Il colpo di scena, quasi narrato come fosse un epico unboxing di YouTube, ha scatenato per un po’ il dibattito tra ufologi e non ufologi, credenti e non credenti, semplici curiosi, scomodando scienziati e politici di tutte le provenienze. Lo scontro lungo, estenuante e anche abbastanza noioso è facilmente ripercorribile online e si divide tra chi parla di una “frode organizzata” (tesi poi), ma anche chi ha gioito perché finalmente la verità (là fuori, cit.) è stata svelata.

Insomma trattasi (quasi sicuramente, lasciamoci uno spiraglio di mistero) di bufala, ma anche solo per un attimo è stato bello (e/o inquietante) crederci.

A noi questa (non) rivelazione mondiale, però, dà uno spunto unico per ripercorrere gli archivi cinematografici alla ricerca degli extraterrestri più iconici, gli alieni che tutti noi vorremmo trovare in un sarcofago in un qualche sperduto sito di scavi messicano. Attenzione, non sarà una ricerca facile, ma per l’amore della (fanta)scienza abbiamo deciso di provarci.

1. Gli Harvesters (Independence Day)

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Partiamo subito con un pomposo e trionfante blockbuster americano di metà anni ’90, con protagonista Will Smith accompagnato da un cast di tutto rispetto che annoverava Jeff Goldblum, nel ruolo dello scienziato un po’ scazzato (che gli stava a pennello come in Jurassic Park) e Bill Pullman come giovane eroe di guerra e neo Presidente degli Stati Uniti. Qui gli alieni sbucano dal nulla con delle giganti astronavi che si piazzano sulle più grandi città del mondo e che con delle laserate distruggono tutto in pochissimi secondi. Se la trama, che poi vede gli americani sconfiggerli a colpi di jet e mitragliatrici (grazie a un virus informatico installato dallo scienziato nell’astronave madre), non è un granché, è interessante il ritratto degli extraterrestri che vengono dipinti da Roland Emmerich come dei parassiti che arrivano su un pianeta, ne sfruttano e consumano ogni risorsa e poi lo abbandonano distrutto e deserto. In tempi di cambiamenti climatici e impatto dell’uomo sull’ambiente, è una descrizione/previsione (non sappiamo quanto coscientemente) piuttosto illuminante quella di Roland Emmerich.

2. I Marziani (Mars Attacks)

MARS ATTACKS

Cosa ci si può aspettare quando un mostro sacro del dark e del gotico, con la sua micidiale (è proprio il caso di dirlo) ironia, si avvicina al mondo alieno? Semplicemente uno dei film più sagaci, sconvolgenti e divertenti sugli extraterrestri. Con il suo Mars Attacks, Tim Burton ha firmato una pellicola cult, spesso non troppo considerata nella sua filmografia, che ripesca a piene mani dalla fantascienza anni ’50, che mette in scena un cast spaventoso e che con toni macabri assesta un colpo da maestri al genere sci-fi. La chicca? La musica country che fa esplodere la testa agli alieni per via delle sue frequenze. I cowboy alla fine (negli USA), in un modo o nell’altro, vincono sempre.

3. I Gamberoni (District 9)

DISTRICT 9

Xenofobia, profughi e segregazione razziale. Se vi suonano tristemente familiari queste parole, vuol dire che di passi avanti dal 2009 (forse da ben prima) non ne abbiamo fatti molti. Correva proprio quell’anno, quando un piccolo illuminante film di Neil Blomkamp, prodotto da Peter Jackson, ribaltava completamente la narrazione di alieni/carnefici e esseri umani/vittime. In District 9, protagonista è un gruppo di profughi extraterrestri, costretti a vivere in zone delimitate e violentemente colpiti dal razzismo degli umani. La trama, complessa, gioca tra thriller, fantascienza e dramma, ma l’ambientazione (il Sudafrica), le tematiche e la visionarietà, ne fanno un film perfetto per essere inserito tranquillamente nella vostra videoteca cult.

4. Edgar (Men in Black)

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Gli extraterrestri sono tra noi, letteralmente. Questo è lo spunto da cui parte una pellicola diventata un successo globale e meritevole di ben 3 seguiti. Gli agenti speciali K (Tommy Lee Jones) e J (Will Smith) fanno parte di un’agenzia governativa il cui compito è sorvegliare l’attività extraterrestre sulla terra. Insomma gli alieni non solo sono sbarcati, ma convivono (sotto mentite spoglie) tra di noi. Immaginario accattivante e classici toni da commedia d’azione, con una menzione d’onore per l’alieno Edgar, uno dei più viscidi (letteralmente) e orripilanti mai visti su grande schermo.

5. Gli Alieni (Incontri ravvicinati del terzo tipo)

INCONTRI RAVVICINATI DEL TERZO TIPO

In un recap cinematografico del genere, non può mancare il capolavoro di Steven Spielberg del 1997, interpretato nientemeno che da Richard Dreyfuss e François Truffaut. La pellicola si stacca in maniera poetica dalla tradizione che fino ad allora aveva contraddistinto il cinema extraterrestre e la fantascienza, intesi sempre come una guerra tra mondi, per dipingere fondamentalmente un bisogno (e la difficoltà nel farlo) di comunicare: gli alieni sono qui entità superiori e benevole e per la prima volta quello con loro è un incontro, da cui apprendere, e non uno scontro, in cui distruggere.

6. E.T. (E.T. L’extraterrestre)

E.T.

Non si può lasciar fuori, ma non ha neanche bisogno di troppe parole. Ancora Steven Spielberg, ancora magia allo stato puro, toni fiabeschi, settima arte nel suo senso più completo e complesso, in quello che forse è il film sugli alieni più famoso della storia del cinema. L’E.T., capolavoro artistico anche dell’effettista italiano Carlo Rambaldi, è un monumento iconico della cinematografia sugli extraterrestri, quasi irripetibile.

7. Alien e Predator

ALIEN VS PREDATOR

L’apoteosi di questi due cattivoni l’abbiamo avuta nel 2004 con il tamarro cross-over Alien vs Predator, arrivato dopo anni di onorevole carriera dei due alieni horror. Qui c’è anche un po’ di svizzera visto che Alien è figlio dell’artista grigionese Hans Ruedi Giger, ma entrambi hanno consegnato pregevoli pellicole per gli appassionati di cinema dell’orrore (Alien) e di quello d’azione (Predator). Scolpiti nell’immaginario comune, gli xenomorfi di Alien e gli Yautja di Predator, rientrano con grande merito nella classifica dei migliori mostri del grande schermo.

8. Tom e Jerry (Arrival)

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Un film colto e filosofico quello con cui Denis Villeneuve arriva nel mondo degli alieni. A fare da elemento portante la lingua e la comunicazione, in un corto circuito semiologico del “parlo dunque sono”, in cui riuscire a comprendere gli alieni vuol dire capire più profondamente cosa siamo stati, siamo e possiamo essere noi esseri umani.

 9. Superman

SUPERMAN

Inserirlo o non inserirlo, è stato davvero un dilemma. Ma alla fine eccolo qui, il super alieno con la tutina blu che è una personcina più che normale sul suo pianeta, ma che diventa il più forte e indistruttibile sul pianeta Terra, non fosse per quel problemino con la Kryptonite. Di tutti i film con il supereroe Marvel, una delle chiavi di lettura più interessanti è quella di Zack Snyder che lo mette contro l’umano Batman. Superman è una soluzione o una minaccia per l’uomo? Nella steroidea pellicola di Snyder è un’interessante questione di prospettive, di scelte e di fiducia. Cosa fareste voi se la sicurezza del pianeta fosse nelle mani di una sola persona (non appartenente al nostro mondo) che da un momento all’altro potrebbe decidere di distruggere tutto semplicemente sbattendo le palpebre?

10. X-Files

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Non è un film, o meglio lo è anche stato anche se trascurabilissimo rispetto alla saga televisiva. X-Files non è solamente la serie che ha raccontato l’ossessione per l’ignoto e il mistero, metaforicamente rappresentati da una caccia costante alla verità sugli alieni, l’opera di Chris Carter è anche il telefilm che ha di fatto drasticamente svoltato la narrazione e la scrittura televisiva avvicinandola (e in qualche cosa anche superandola) a quella cinematografica (ma con il vantaggio di permettersi archi narrativi immensamente più lunghi). Senza Mulder e Scully, Netflix&co probabilmente oggi non esisterebbero. Nove lunghissime e appassionanti stagioni, con qualche fisiologico calo qua e là, ma perfette se dovete fare uno di quei rewatch che vi tengano impegnate un bel po’ di serata con l’arrivo dell’autunno.

Spiritual UFO

Documentari 27.03.2011, 22:45

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