Cinema

Berlinale 2024

Grande attesa per l’ultima edizione firmata da Mariëtte Rissenbeek e Carlo Chatrian

  • 22 gennaio, 16:16
  • 22 gennaio, 16:20
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Presentazione Berlinale 2024

RSI Cultura 22.01.2024, 16:00

Di: Alessandro Bertoglio 
I festival cinematografici offrono uno spazio per l’espressione artistica e consentono un dialogo pacifico. Sono luoghi dove incontrarsi, confrontarsi e contribuire alla comprensione internazionale. Crediamo che attraverso il potere dei film e delle discussioni aperte, possiamo contribuire a promuovere l’empatia, la consapevolezza, la comprensione, persino e soprattutto in tempi dolorosi come questi. La nostra solidarietà va a tutte le vittime della crisi umanitaria in Medio Oriente e in Medio Oriente altrove. Vogliamo che la sofferenza di tutti venga riconosciuta e che il nostro programma sia aperto discutere diverse prospettive sulla complessità del mondo. Siamo anche preoccupati nel constatare che l’antisemitismo, il risentimento anti-musulmano e l’incitamento all’odio si stanno diffondendo in Germania e nel mondo.

Con queste parole Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian hanno aperto l’incontro durante il quale è stato svelato il programma definitivo della 74.ma Berlinale, in programma dal 15 al 25 febbraio.

All’appello mancavano i titoli dei film in concorso (19 su 20: uno di questi, “Small things like these” di Tim Mielants con Cillian Murphy, film di apertura, era stato annunciato pochi giorni fa) e della sezione “Encounters”, il complemento al concorso internazionale, che offre uno sguardo alternativo, sia estetico che formale e narrativo, promuovendo le opere di registi indipendenti e innovativi. 15 i film in gara, tutte prime mondiali.

Tornando al concorso internazionale, tra i film che saranno in gara per conquistare l’Orso d’Oro (la Giuria è presieduta dall’attrice Premio Oscar Lupita Nyong’o) spiccano alcuni titoli molto attesi: tra questi il film prodotto dalla A24 A Different Man di Aaron Schimberg con protagonista Sebastian Stan; il nuovo film di Olivier Assayas Suspended Time; il ritorno del regista messicano Alonso Ruizpalacios (due volte vincitore dell’Orso d’Argento) con la sua prima pellicola in lingua inglese La Concina con Rooney Mara e Raúl Briones, film ambientato nell’arco di una giorno in un ristorante di New York.

Sono in gara anche From Hilde with Love del tedesco Andreas Dresen e due documentari, Architecton del russo Victor Kossakovsky e Dahomey di Mati Diop. Curiosità anche per L’Empire di Bruno Dumont. Due forze in guerra provenienti dallo spazio che si sfidano (facendo un po’ il verso alle grandi saghe spaziali blockbuster) sulle coste della Normandia.

La Svizzera è presente solo in quota coproduzione dell’opera prima di Margherita Vicario Gloria!, film in costume con un cast decisamente eccentrico (Veronica Lucchesi ovvero “La Rappresentante di Lista”, Paolo Rossi, Elio delle Storie Tese, Natalino Balasso) ambientato in un collegio femminile nella Venezia di fine ‘700, all’interno del quale la protagonista Teresa inventa una musica ribelle, leggera e moderna. Altro film di produzione maggioritaria italiana è Another End di Piero Messina, distopica storia di fantascienza con protagonisti Gael García Bernal e Renate Reinsve.

Quella in arrivo sarà l’ultima, dopo 5 anni, firmata dai due co-direttori, Mariëtte Rissenbeek (direttrice esecutiva) e Carlo Chatrian (direttore artistico). Dalla conclusione di questa edizione, sarà infatti la statunitense Tricia Tuttle al timone del Festival, tornando a ricoprire entrambi i ruoli.

Va ricordato che la Berlinale ha annunciato l’Orso d’Oro d’onore a Martin Scorsese e il premio al regista e autore Edgar Reitz, a cui è stata attribuita la Berlinale Camera 2024. Tra i film sparsi nelle altre sezioni del festival, anche tre film svizzeri molto attesi. Il primo è nella sezione Panorama ed è quel Le Paradis de Diane che ha recentemente aperto le Giornate di Soletta, firmato a quattro mani da Carmen Jaquier e Jan Gassmann; Shikun del regista israeliano Amos Gitai (con Irène Jacob e Bahira Ablassi), coproduzione in prima mondiale tra Israele, Francia ed appunto Svizzera, nella sezione Berlinale Special. E, infine, in “Generation” vedremo anche Reinas della ticinese Klaudia Reynecke, passato di recente al Sundance Film Festival a Sal Lake City.

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