Anniversari

500 anni degli Anabattisti: fede, persecuzione e resistenza

Cinque secoli dopo il primo battesimo a Zurigo, il movimento anabattista continua a ispirare con la sua fede radicale, la nonviolenza e la resistenza pacifica alle ingiustizie

  • 30 maggio, 14:00
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2 aprile 2007, alcuni scolari sono accompagnati da un adulto mentre attraversano un campo avvolto dalla nebbia per raggiungere la scuola appena riaperta a Nickel Mines, in Pennsylvania, costruita per sostituire la West Nickel Mines Amish School, rasa al suolo nell'ottobre 2006 da un uomo armato che uccise cinque studenti e poi si suicidò

  • Keystone
Di: Red. 

Nel 2025 si celebrano i 500 anni dalla nascita del movimento anabattista, una delle correnti più significative della Riforma protestante, spesso dimenticata nei grandi racconti della storia religiosa europea. Era il 1525 quando a Zurigo un piccolo gruppo di riformatori radicali, guidati da Conrad Grebel, Felix Manz e George Blaurock, compì un gesto simbolico e rivoluzionario: il battesimo volontario di adulti credenti. Questo atto, contrario alle pratiche delle Chiese ufficiali cattoliche e protestanti, segnò l’inizio di un movimento che avrebbe affrontato secoli di persecuzione, ma che ancora oggi vive in numerose comunità sparse nel mondo.

Le origini: Riforma dentro la Riforma
Il movimento anabattista nacque come una risposta all’insoddisfazione verso la Riforma protestante di Martin Lutero e Ulrico Zwingli. Questi riformatori radicali ritenevano che la Riforma non fosse andata abbastanza lontano. In particolare, criticavano il battesimo infantile, ritenendolo privo di significato senza una personale professione di fede. Per loro, solo gli adulti consapevoli potevano accettare Cristo e quindi essere battezzati.
Il termine “anabattista” (dal greco “ana”, di nuovo, e “baptizein”, battezzare) fu usato dai loro avversari per accusarli di ribattezzare i fedeli, un atto ritenuto eretico e punibile con la morte. Ma gli anabattisti non si consideravano ribattezzatori: per loro, il battesimo infantile non era mai stato valido.

Persecuzioni e diaspora
Fin dall’inizio, gli anabattisti furono perseguitati da tutte le autorità religiose e civili. Cattolici e protestanti li consideravano pericolosi sovversivi, sia dal punto di vista dottrinale sia politico. Gli anabattisti promuovevano infatti la separazione tra Chiesa e Stato, la nonviolenza, la povertà evangelica e la comunità dei beni, rifiutando giuramenti e servizio militare.
Le repressioni furono spietate: migliaia furono torturati, annegati, arsi vivi o decapitati. Tra i primi martiri vi fu Felix Manz, annegato nella Limmat a Zurigo nel 1527. In risposta, molte comunità anabattiste fuggirono verso regioni più tolleranti, come la Moravia, i Paesi Bassi o successivamente il Nord America.

Varietà e sviluppi
Il movimento anabattista non fu mai monolitico. All’interno di esso si svilupparono diversi rami, alcuni più pacifisti, altri più radicali. Un esempio tragico fu la Comune di Münster (1534–1535), dove un gruppo di anabattisti guidati da Jan van Leiden instaurò una teocrazia violenta, poi brutalmente repressa. Questo episodio contribuì a dipingere l’intero movimento come fanatico agli occhi dell’Europa.
Tuttavia, la maggior parte degli anabattisti, guidati da figure come Menno Simons (da cui derivano i Mennoniti), predicava una fede fondata sull’amore cristiano, sulla semplicità e sulla vita comunitaria. I mennoniti, insieme agli Hutteriti e agli Amish (discendenti di scissioni successive), sono oggi i gruppi più noti e attivi del movimento anabattista storico.

Il lascito nel mondo moderno
Dopo secoli di emarginazione, gli anabattisti hanno guadagnato nel tempo crescente rispetto per la loro coerenza etica e spirituale. Sono stati pionieri del pacifismo cristiano, della libertà religiosa e della dissidenza nonviolenta. In molte democrazie occidentali, hanno contribuito al dibattito sui diritti umani, l’obiezione di coscienza e la giustizia sociale.
In particolare, i quaccheri e altri gruppi di ispirazione anabattista hanno influenzato i movimenti per i diritti civili e la pace nel XX secolo. Molti anabattisti contemporanei sono impegnati in opere di servizio, sviluppo rurale, riconciliazione e mediazione nei conflitti.
Oggi, le comunità anabattiste si trovano in tutto il mondo, dalla Svizzera al Canada, dagli Stati Uniti all’Africa, dall’America Latina all’Asia. Sebbene spesso piccole e silenziose, mantengono vive le antiche convinzioni: il discepolato radicale, la fratellanza, la semplicità, l’amore per i nemici.

500 anni dopo: memoria e attualità
Nel 2025, i 500 anni dalla fondazione del movimento anabattista non sono solo un’occasione di memoria storica, ma anche di riflessione sul significato della fede in tempi di crisi globale. Il messaggio degli anabattisti — una fede incarnata nella vita quotidiana, la nonviolenza, l’etica comunitaria — risuona oggi con forza in un mondo lacerato da guerre, diseguaglianze e individualismo.
Commemorazioni, incontri ecumenici e pubblicazioni stanno emergendo in diversi paesi per ricordare questo anniversario. Le Chiese anabattiste non chiedono gloria, ma testimonianza. E forse è proprio questa coerenza silenziosa, questo camminare controcorrente, a rendere ancora così attuale la loro eredità spirituale.

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Movimento anabattista: una storia lunga 500 anni

Tempo dello spirito 02.02.2025, 08:00

  • unsplash.com
  • Luisa Nitti

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