Siamo a Parigi ed è l’inizio del 1900, un particolare momento storico in cui in questa vitale città si ritrovarono intellettuali, scrittori e artisti arrivati da ogni parte del mondo. Cosa li ha attratti verso la Ville Lumière, e come mai solo Parigi all’epoca poteva essere la capitale mondiale dell’arte, è la domanda a cui ha voluto rispondere lo storico dell’arte e divulgatore italiano Jacopo Veneziani.
Jacopo Veneziani
Lo ha fatto in una duplice modalità, prima con un libro La Grande Parigi (Feltrinelli, 2023) e poi con un monologo teatrale, in tour in diverse città italiane e che recentemente ha fatto tappa anche al Festival Sconfinare di Bellinzona.
Due racconti, quelli del giovane storico dell’arte, che mirano a portare lo spettatore e il lettore proprio lì, tra i vicoli, i caffè e gli atelier parigini di questi celebri artisti, in un momento in cui molti di loro stavano ancora cercando di definire la loro strada e affermarsi con la propria arte, non senza difficoltà.
Un modo di vedere e di divulgare l’arte quello di Jacopo Veneziani, che mira a renderla il più possibile umana e vitale, aprendo le porte su questo universo anche ai non specialisti del settore. Un lavoro che il giovane divulgatore fa con entusiasmo e attraverso più media – dai social, alla televisione, ai libri, al teatro – con l’idea di invitare proprio tutti ad avventurarsi per una passeggiata in questo intrigante mondo.