A “Gandalf for President” inneggiavano gli striscioni dei giovani che in America manifestavano contro la guerra nel Vietnam, “Campi Hobbit” si intitolavano le manifestazioni organizzate in Italia dai giovani di estrema destra: com’è possibile che di John Ronald Reuel Tolkien ci si sia appropriati da ambiti così diversi? Tolkien è un grande cantore di miti e di fiabe, e questo patrimonio ancestrale affonda le proprie radici negli archetipi di tutta l’umanità, parla al cuore di ognuno, per questo le sue opere sono amate universalmente, ben oltre le pervicaci strumentalizzazioni.
Ma Tolkien, oltre ad essere autore di indiscussi capolavori, fu un uomo che sapeva apprezzare le piccole gioie domestiche, e un filologo e linguista apprezzatissimo dai suoi studenti di Oxford.
A Tolkien - uomo, professore, autore - è dedicata una mostra inauguratasi a fine 2023 (per i 50 anni dalla morte) alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, che poi sarà visibile, per tutto il 2024, in varie città italiane. Iin questo Laser, la percorriamo insieme al curatore, Oronzo Cilli.
Una sezione della mostra è dedicata alla storia editoriale del Signore degli Anelli in Italia, dove giunse solo nel 1970 (dopo ben due rifiuti in Mondadori, tra cui quello celebre di Elio Vittorini). Di questa singolare avventura editoriale parliamo con Velania La Mendola, autrice di un interessante saggio appena uscito da Luni Editrice: Tolkien e il Signore degli Anelli. Storia editoriale di un capolavoro.
Tolkien, cantore di ciascuno
Laser 29.01.2024, 09:00