Letteratura e cinema

Tra le luci e le ombre del progresso

Alberto Moravia e l’inedita sceneggiatura “Questa è la nostra città” scritta per il 75esimo anniversario della Pirelli nel 1947

  • Ieri, 17:00
"Questa è la nostra città" Alberto Moravia, Bompiani (dettaglio di copertina)

"Questa è la nostra città" Alberto Moravia, Bompiani (dettaglio di copertina)

  • bompiani.it
Di: Red. 

Alessandra Grandelis svolge la propria attività di ricerca sulla letteratura italiana contemporanea all’Università di Padova dove vive. Da tempo si occupa dell’opera di Alberto Moravia, in particolare per Bompiani ha curato i volumi che raccolgono le lettere del giovane scrittore, tutta la corrispondenza a Elsa Morante, gli scritti d’arte, le poesie e gli articoli americani. Ora per la stessa casa editrice ha curato l’inedito dal titolo Questa è la nostra città, si tratta di un soggetto cinematografico che Moravia scrisse nel 1947 sulla Milano del dopoguerra per la regia di Roberto Rossellini. Il film non si fece, ma la sceneggiatura oggi la possiamo leggere. Da dove è venuta l’idea?

«La ricerca è imprevedibile. Questo era un progetto che ogni tanto riemergeva, ma pochissimi avevano avuto l’opportunità di leggere per intero questo importante trattamento cinematografico. Ecco io, in modo imprevedibile, facendo altre ricerche, mi imbatto in questo testo e una volta letto ho capito che davvero era un tassello importante nel rapporto tra letteratura e industria, tra letteratura e cinema. È un un pezzo di cultura importante che adesso può essere condiviso con appassionati e studiosi».
Alessandra Grandelis, professoressa e ricercatrice all’Università di Padova

Il rapporto tra Moravia e il cinema passa soprattutto dalla realizzazione di film basati sui suoi romanzi: La ciociara, Il conformista, Il disprezzo, Gli indifferenti, I racconti romani, La noia, La disubbidienza per citarne alcuni. Insomma, sono tantissimi i momenti in cui il cinema incontra il lavoro di Moravia. Qui siamo però di fronte a una sceneggiatura nata appositamente per per il cinema. Qual è stato il ruolo di Moravia?

«Il lavoro è principalmente di Moravia. Siamo nel ‘47, le industrie Pirelli si stavano preparando a festeggiare il 75esimo anno di nascita e tanti erano i progetti in cantiere. Ma tra i tanti progetti c’era anche l’idea proprio di realizzare un grande film con il regista del momento, Roberto Rossellini. Il regista viene contattato dalle industrie Pirelli e accetta subito, anche perché gli interessava molto il rapporto tra cinema e industria. A maggio viene consegnato un primo soggetto, che però viene rifiutato. Ed è in questa fase che entra in gioco Moravia, che viene coinvolto nel giugno del ‘47 e in poco più di un mese è in grado di consegnare alla Pirelli e a Rossellini un trattamento che è veramente una storia di grande interesse, ambientata in una Milano del 1945, una Milano delle macerie. Una Milano che ancora conosce bene la guerra, ma che è già pronta a correre verso il progresso. Anche questo secondo progetto verrà bocciato. Magari poi possiamo anche capire perché verrà bocciato, ma oggi davvero possiamo leggerla. Ed è una storia che possiamo inserire nel clima del neorealismo, e che porta in maniera indelebile la firma di Alberto Moravia».
Alessandra Grandelis, professoressa e ricercatrice all’Università di Padova

È una sceneggiatura che ci rivela molto dell’ambiguità della Milano di allora:

«È la storia di una famiglia che da tre generazioni lavora alle industrie Pirelli: un nonno, il figlio e anche i nipoti. Siamo a Milano, nell’autunno del 1945. Ci viene presentata una Milano sdoppiata: da una parte, le macerie; dall’altra, la rincorsa al progresso. È in questa Milano che Moravia ambienta una storia di lavoro e dove problematizza il tema del progresso. Moravia credeva nel progresso, credeva nello sviluppo, ma come qualsiasi grande scrittore riesce a restituire la complessità della realtà e quindi a mostrarci le luci della crescita, del progresso, ma anche le sue ombre».
Alessandra Grandelis, professoressa e ricercatrice all’Università di Padova

12:08

“Questa è la nostra città”

Alphaville 28.05.2025, 11:45

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  • Enrico Bianda

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