L’amore, l’incertezza, la morte e il viaggio infinito alla ricerca del modo migliore per relazionarsi con sé stessa. Andrea Thoma, in arte Amoa, torna a Confederation Music da solista 4 anni dopo l’album “You” con “I’ll be kind” (Radicalis), un disco intenso di 7 canzoni con cui mette in musica i sentimenti più intimi.

È una metamorfosi stilistica quella di Amoa. L’elettronica dell’esordio ha lasciato spazio a un suono analogico e organico che rende tutto più vivido e rock, senza togliere un solo grammo alla delicatezza e alla sensibilità di una voce dalla grande estensione e che, su questo album, si può sentire spesso e volentieri in falsetto.
Amoa, amante del jazz e dell’estetica degli anni 70, combina elementi moderni del pop con la sperimentazione. Lo fa invitando l’ascoltatore ad andare più a fondo perché così avviene nel suo mondo: le verità più oscure si vedono solo quando guardi da vicino, mentre l’amore può celarsi nei luoghi più impensabili.
“I’ll be kind” di Amoa è un viaggio musicale e lirico appassionato, dark e provocatorio. Noi siamo andati a Basilea a trovarla e le abbiamo chiesto, in apertura, che cosa è diventato il suo progetto in questi 4 anni.
L’artista svizzera ha raggiunto un traguardo significativo nel suo percorso artistico. «Ero alla ricerca della mia espressione musicale e credo d’esserci riuscita con l’ultimo album. Continuerò comunque a cercare», racconta.
Per lei, la musica non è una scelta ma una necessità, un’espressione naturale del suo essere: «Non è mai una decisione, ed è il motivo per cui faccio musica». Questo approccio viscerale si riflette nella profondità delle sue composizioni.
Il titolo dell’album, I’ll be kind, racchiude una promessa personale: «Sarò gentile con me stessa. E credo anche che tutte le mie canzoni abbiano sempre un lato oscuro e uno chiaro». La dualità tra luce e ombra, vulnerabilità e forza, è una costante nella sua musica, dove ogni brano diventa un viaggio emotivo.
Tra i temi ricorrenti, spicca la morte, affrontata con sensibilità e consapevolezza: «È un tema che affronto spesso anche per motivi personali. Da un lato c’è la nostra morte, dall’altro l’accompagnare i parenti o i nonni che invecchiano. Tutti invecchiano».
Guardando al futuro, Amoa sogna serenità e continuità artistica: «Desidero pace e tranquillità. Io mi sento già in pace, ma la desidero per il mondo. Sogno soprattutto di poter continuare a fare musica».
Un’artista in evoluzione, che nella musica trova non solo espressione, ma anche connessione con sé stessa e con il mondo.