«Nessuno mi chiede di suonare in Svizzera perché qui ci sono pochi eventi in cui la mia musica è richiesta. Però mi esibisco internazionalmente. Ho suonato in Ungheria, in Israele, a Panama e in Thailandia per esempio».
Il musicista e produttore ticinese Mario Engel è The Flying Mars, alter-ego con cui ha pubblicato tre dischi negli ultimi sette anni. L’ultimo è Jambalaya, uscito con la prestigiosa etichetta australiana Merkaba Music.
«La Jambalaya è un cibo in cui si mischiano carne, pesce, verdura. Il mio EP contiene quattro pezzi che amavo ma tra i quali non trovavo un legame. L’ho chiamato Jambalaya perché è un miscuglio di canzoni, cose diverse messe in una pentola, riunite in un contesto».
The Flying Mars mescola elettronica e strumentazione analogica. Nella sua ultima opera Jambalaya si sentono chitarre acustiche ed elettriche, ma anche sitar, sintetizzatori e percussioni. È un esercizio “downtempo” in cui l’elemento sintetico si fonde perfettamente con quello organico e dove tutto è arricchito da sonorità provenienti dal Sud del mondo e dall’Estremo Oriente.
«Ho viaggiato tanto in Asia e un po’ in Centroamerica. Mi piace giocare con i suoni, le voci e le sonorità. I canti etnici e popolari risuonano in me e danno profondità e intensità a questa musica. Li mescolo tra di loro, mi piace sperimentare».
In un mainstream saturo di musica effimera, di “attention-span” ridotto all’osso e canzoni sempre più brevi, The Flying Mars va nella direzione opposta, dilatando il tempo. Le composizioni di Mario Engel possono durare quattro minuti ma a volte si estendono anche per diciannove. È musica che non ha fretta di entrare in circolazione, per svilupparsi, diventare ipnotica e rilassante.
«Creo introduzioni molto lunghe per le mie canzoni, come i finali. Lascio il tempo all’udito di alimentare la trance, la meditazione. Lascio che le vibrazioni colpiscano lo spirito e il corpo. Mi piace raccontare storie, entrare in punta di piedi, far sentire dei suoni che si sviluppano e lasciare che il finale faccia il suo effetto».
Mario Engel, impegnato temporaneamente come Digital Image Technician nella serie TV di SRF “Die Beschatter”, non è un musicista professionista, ma la nicchia in cui si muove e si esprime, gli permette di finanziare il suo progetto e di girare il mondo.
«Mi esibisco nei festival di musica trance e techno, nei rave e, generalmente, nei contesti di musica elettronica dove si suona di tutto. Io suono dui palchi più “chill”, dove la gente va per mangiare, stare tranquilla o riprendersi».
Jambalaya di The Flying Mars è una risposta musicale alla frenesia della nostra epoca, un invito a rallentare e meditare, a muovere corpo e spirito al ritmo della terra.