Musica italiana

Karima: la mia dedica alla canzone italiana

Nel nuovo album l’artista livornese riscopre le sue radici culturali

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“Canta Autori” è il nuovo album di Karima

Tra le righe 18.06.2025, 14:00

  • Courtesy: Karima Ammar
  • Natascia Bandecchi e Sarah Tognola
Di: Natascia Bandecchi/Sarah Tognola/Red. 

Al pubblico che musica e musicisti li segue attraverso lo schermo tivù Karima Ammar si è rivelata quasi 20 anni fa, ad Amici. Da allora, in carriera, si è tolta un bel po’ di soddisfazioni: la partecipazione a Sanremo, l’apertura del concerto dell’idolo Whitney Houston, la collaborazione con un’eccellenza del pop di tutti i tempi come Burt Bacharach. Una voce, quella di Karima, a suo agio fra jazz, soul e r’n’b, che nel suo ultimo disco usa per reinterpretare alcuni classici del cantautorato italiano: tra i brani in scaletta troviamo Dalla, Battisti, Concato (che del disco è anche ospite), Pino Daniele. 

Karima Canta Autori: dev’essere venuto quasi da sé il titolo dell’album, che ha presentato a Tra le righe: «Un disco pazzesco, che ho desiderato e a cui ho lavorato per ben due anni. Un disco che è nato dopo anni di musica black. Perché io sono cresciuta ascoltando e cantando black music. Questo disco è nato grazie al pubblico, perché negli ultimi anni ho cominciato a inserire dei brani nei miei live, come Il nostro concerto di Umberto Bindi, Anna verrà di Pino Daniele. Ho visto che il pubblico reagiva in maniera così entusiasta e ho pensato “Forse è questa la strada che devo percorrere”». Musica che fa parte del suo bagaglio culturale: «È vero che nasco da papà algerino, ma da mamma italiana. E nasco e cresco in Italia. Era giusto anche poter rendere omaggio alle mie radici».

Abituata a cantare in inglese, il passaggio all’italiano non è stato scontato: «È stato un lavoro impegnativo e a tratti anche difficile, perché la fonetica del canto italiano è diversa da quella del canto inglese. Una voce che suona bella in inglese non è detto che suoni alla solita maniera in italiano. È stata una sfida, gettare un po’ il cuore oltre l’ostacolo». Uscire dalla propria zona di agio per evolvere, per dare vita al lavoro di ricerca che ha fatto da sola. Optando per soli autori maschi: «Ci ho anche riflettuto su questa cosa […] Ho pensato “Non è che inconsciamente faccio questo affinché non si crei un paragone?” Perché se canto in italiano la prima cosa che mi viene detta è “Sembra Giorgia”, canto in inglese “Sembra Whitney Houston”. E invece se faccio un pezzo che non ha mai cantato nessuna donna a chi mi associ? A me. E quindi diventa un brano inedito!»

Le scelte forti hanno sempre indirizzato il percorso di Karima. Fin da quando decise di intraprendere una strada meno commerciale. Con il rischio di vedere altri colleghi andare avanti, e chiedersi il perché. Compiuti i 40 certe domande non se le fa più. In fondo la risposta la conosce: «Ho cercato di essere più fedele possibile a quello che sentivo. Nel bene e nel male sono sempre stata una persona cristallina […] La musica è energia, è sentimento: se io canto qualcosa in cui non credo, non può arrivare la verità dall’altra parte». Oggi ringrazia tutti quei “no” detti «perché mi hanno fatta arrivare a fare la musica che volevo fare. Quindi va bene così». 

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