Laralba, l’albero della vita ha dato un nuovo frutto

Laralba sono tornati. Diversi anni dopo il primo album che portava il loro nome, a marzo 2025 è arrivato Go My Love (autoproduzione). La cantante e violinista Lara Lanzi e il maestro batterista Matteo Piazza ne hanno parlato a Confederation Music, ospiti di Marco Kohler. Il titolo è un incitamento «rivolto al disco: “Prendi e vai, spandi il verbo”», spiega Matteo «Go My Love è un estratto da Siúil a Rúin, una ballata eterea che eseguiamo nei teatri in versione acustica». Il ritornello è in gaelico: «Io non parlo e non capisco il gaelico, il mio lavoro è stato dal punto di vista fonetico. Ho provato a riprodurre il più fedelmente la lingua», rivela Lara. «È molto complessa, spero di aver fatto un lavoro accettabile».

Con Laralba ritorna il simbolo celtico dell’albero della vita foriero di un folk irlandese (made in Ticino) che parla d’amore, lotta e paesaggi idilliaci. «È una terra che mi chiama. Ho sempre sentito una bella energia, la voglia di scoprirla e di ritornarci. Anche per la gente che ho incontrato», così Lara descrive il suo rapporto con l’Irlanda. È un repertorio che spazia dalla tradizione alla modernità, con alcuni esercizi originali e con un denominatore comune: è tutta musica organica e piena di vita.

Laralba, nati nel 2010 come trio, sono prima diventati un quartetto e dal 2020 sono in cinque; una formazione allargata che amplia gli orizzonti musicali e le possibilità d’arrangiamento, aprendo nuove prospettive a un gruppo di musicisti per i quali il concerto, inteso come occasione per portare le storie e la musica tra la gente, è una necessità fisiologica. «Nella musica irlandese si va dai brani tradizionali fino a Corrs, Cranberries, U2. Cerchiamo di essere attenti alla qualità di un brano di prestarsi a un arrangiamento interessante. Non sono cover, sono rivisitazioni. Quando ci esibiamo in festival di musica irlandese, il pubblico si aspetta di sentire certe canzoni. Sarebbe un errore non farle», così Matteo sul rapporto con il pubblico.