Musica classica

Orchestra Le nove, la classica suonata dai giovani per i giovani

Nato al Conservatorio della Svizzera italiana, l’ensemble promuove il genere e l’esperienza del concerto tra le nuove generazioni

  • 29 luglio, 14:59
32:35

Leandro Pezzoli 

Musicalbox 21.07.2025, 15:35

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  • Martino Donth
Di: Martino Donth/Red. 

«Questo ensemble è nato nei corridoi del Conservatorio della Svizzera italiana, quando nove ragazzi della sezione pre-college avevano il sogno di eseguire queste Sinfonie di Beethoven». Così il violoncellista Leandro Pezzoli, ospite degli incontri estivi di Rete Due, ripercorre gli inizi dell’orchestra Le nove, formazione di musicisti dedita all’esecuzione di sinfonie classiche nata nel 2020, quando alcuni dei fondatori avevano meno di 18 anni.

L’idea iniziale era di eseguire le 9 sinfonie di Beethoven (da qui il nome) nell’arco di due-tre anni e concludere l’esperienza «poi però, visto il successo ottenuto, abbiamo deciso dopo di continuare e diventare l’orchestra Le nove». Il percorso stilistico del grande compositore tedesco e quello della giovane orchestra hanno trovato una corrispondenza: «È stato super interessante proprio perché mentre le sinfonie evolvevano, e quindi anche lo stile di Beethoven evolveva, noi crescevamo, e questa crescita parallela è stata molto piacevole da osservare. Anche musicalmente tramite questo progetto siamo cresciuti molto, perché quasi nessuno dei nostri coetanei ha già eseguito tutte le sinfonie di Beethoven, e questo è un grande privilegio».

Le nove non è composta da soli professionisti, ne fanno parte anche studenti e musicisti per passione: «Trovo che sia un elemento molto ricco della nostra orchestra. Non c’è un criterio di ammissione ben specificato, chiediamo a chi conosciamo. Poi ovviamente nel tempo si è stabilizzato un gruppo, un nucleo di partecipanti fedeli, che è composto appunto da ragazzi. Per l’ultimo concerto avevamo addirittura dei quattordicenni. E poi collaboriamo con professionisti ticinesi o di altre parti della Svizzera o del mondo, per avere sempre un elemento di apprendimento».

I componenti de Le nove non si dedicano solo alle esecuzioni, ma si occupano anche dei compiti più pratici legati all’organizzazione. Tutto ciò che si vede sul palco, la “macchina organizzativa”, è frutto del loro lavoro. Concerti allestiti ed eseguiti da giovani per i giovani, ossia il pubblico a cui prevalentemente l’ensemble si rivolge: «Abbiamo un sacco di amici della nostra età che vengono. E adesso è un fenomeno stabilito che gli amici poi portano i loro amici. Quindi c’è già una buona rete di contatti, che si fidelizzano perché quello che facciamo piace molto anche ai nostri coetanei».

C’è poi una stretta collaborazione con le scuole, per dare l’opportunità al pubblico più giovane di avvicinarsi al genere: «Tutti conoscono la musica classica ma magari non l’esperienza del concerto, questo viverla in modo immersivo e approfondito. I feedback sono estremamente positivi: questo ci motiva e lo rende un fenomeno che si autoalimenta un pochino ogni volta. C’è sempre qualche ragazzo nuovo mai visto prima e abbiamo più o meno un 30% di ragazze e ragazzi molto giovani nelle nostre sale». Senza dimenticare l’altro pubblico, quello di appassionati «che è essenziale a livello economico, visto che noi ci finanziamo completamente attraverso i biglietti. Ovviamente ai giovani non chiediamo di pagare molto, quindi è essenziale che ci sia quel 60% che copre i costi».

Attualmente Le nove è impegnata nel progetto su Brahms, il cui gran finale è previsto in ottobre con la quarta sinfonia, con il concerto per violino suonato dalla violinista e docente del Conservatorio Hana Kotková: «Proprio nell’ambito di quest’ultimo concerto lanceremo il progetto Čajkovskij, e così informeremo il nostro pubblico fedele. Ma poi ci faremo sentire anche sui media».

25:15

L’Orchestra Le Nove torna con il Progetto Brahms!

Musicalbox 01.03.2024, 16:35

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  • Paula Leu

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