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Sulla Mappa, 30 anni di Rap in Ticino

ll documentario sulla storia della cultura hip hop al Sud delle Alpi è disponibile online

  • 20 settembre, 12:00
  • 1 ottobre, 15:55

Sulla mappa - 30 anni di RAP in Ticino

RSI Cultura 20.09.2024, 00:10

Sulla Mappa, 30 anni di Rap in Ticino è disponibile da oggi, in esclusiva su RSI Play. Il primo documentario Digital First è come sfogliare un album fotografico, dagli anni ’90 fino ad oggi, che attraverso il rap svela le nostre molteplici identità, i cambiamenti e anche i non cambiamenti del nostro territorio, con le voci di chi ha cercato di raccontarlo, di chi qui è rimasto con la sua musica e di chi da qui se ne è andato per la sua musica. Un documento storico che cerca di restituire diverse immagini del Ticino e della Svizzera, con al centro il suono del rap e il suo saper trasformare e restituire la realtà, da scomporre e ricomporre in un puzzle che poi, anche se si è distanti da quel genere, un po’ appartiene a tutti.

Così si può andare alla scoperta di chi attraverso piatti e scratch, come DJ Jay K, è andato, letteralmente, alla conquista del mondo, arrivando a gareggiare a New York davanti alle big star dell’hip hop degli anni ’90 e 2000; si possono scoprire i primi passi (tra contest online e gavetta) e la carriera di Mattak, il rapper ticinese più in hype negli ultimi anni; c’è Ele A, che oggi riscuote un successo strepitoso in Italia e in Svizzera con date sold out e numeri incredibili per i suoi brani, che parla del come e del perché una ragazza di 22 anni racconta il Ticino in maniera disincantata attraverso il rap; si risale alla storia di gruppi che hanno fatto la storia come i Metro Stars, e un dietro le quinte su una hit ticinese generazionale come Lugano RMX o chi questo movimento lo ha lanciato, quando non c’era proprio nulla, come Momo Posse o i Sesto Senso. Si viaggia avanti e indietro nel tempo scoprendo luoghi, dall’inaugurazione della Morettina al primo video girato nella Pensilina di Lugano, dai contest al Macello al Burdell de la Sagra, da Palco ai Giovani alla Grande Notte Rap al vecchio, indimenticabile, Studio Foce, passando per i club storici ticinesi come il Morandi e il Club1. Materiale d’archivio, videoclip e le voci dei protagonisti restituiscono una storia all’interno di tante storie che prendono vita nel documentario. Una linea temporale che va avanti e indietro ma che tiene una costante: le nostre diverse realtà, quella ticinese e quella svizzera.

E la domanda da farsi, a questo punto, è perché proprio il rap? Be’, se c’è un genere musicale che ha messo il racconto (e anche il raccontarsi) davanti a tutto è proprio il rap. È un codice dirompente che, seppur nelle sue mille sfumature e cambiamenti, è riuscito a unire generazioni e generazioni e che ha fatto, appunto, della realtà (spesso anche dell’esagerazione della realtà) la sua protagonista indiscussa. Attraverso il rap possiamo risalire alle storie di tante e diverse istantanee (anche di chi non lo ascolta, non lo apprezza, non lo capisce o non lo vuole capire) che poi vanno a ricomporre una storia più grande in cui tutti possano ritrovarsi. Già, perché il rap ha raccontato luoghi, persone e personaggi, icone e falsi miti, il bello e il brutto della nostra società, la fame, la voglia di emergere, il farcela e il non farcela: contrasti che, forse ingannati dalla “tranquilla e pacifica quotidianità svizzera”, neanche ci rendiamo conto di veder scorrere davanti ai nostri occhi. È un genere distintivo che ha sì vissuto fasi alterne di visibilità e successo, ma che sicuramente ha lasciato scritte (letteralmente) pagine importanti della vita di tutti.

Ci sono una trentina di rapper all’interno del documentario che intersecano 30 anni di arte, musica, espressione e suoni (nel senso più lato del termine); un racconto comunitario pensato per (ri)unire una scena che, in periodi diversi e con presupposti differenti, ha contribuito a mettere sulla mappa, appunto, un territorio come il nostro che (a volte) vive di stereotipi e pregiudizi. Esistiamo anche noi, abbiamo anche noi delle cose da dire, da raccontarvi, a volte anche da urlare.

Un viaggio, come dicevamo all’inizio, che parte dal Ticino e ha destinazioni molteplici a volte fatte di luoghi fisici, altre volte di pensieri, sfoghi e sogni. Destinazioni che sono, per l’appunto, Sulla Mappa.

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