La figura di Jella Lepman non è ancora conosciuta quanto meriterebbe, nonostante sia la fondatrice della più grande biblioteca internazionale per ragazzi, la Jugendbibliothek di Monaco, e di IBBY, l’organizzazione no-profit che si occupa di promuovere la letteratura per l’infanzia in tutto il mondo.
Il suo contributo diventa essenziale nell’immediato Dopoguerra: in un’Europa devastata, materialmente e moralmente, la fondatrice della Jugendbibliothek si rese conto che l’unica via per ricostruire ciò che era stato distrutto era l’educazione dei bambini, attraverso ciò che più di tutto permette di unire mondi e culture: i libri. La Germania aveva infatti bisogno di ricominciare, rinascere, ripartire. E, secondo Jella Lepman, bisognava iniziare proprio dai bambini.

Manifesto della mostra internazionale “Das Jugendbuch” a Stoccarda, dal 20 agosto al 14 settembre 1946
Finita la guerra, bisogna rimettere assieme i pezzi. Su incarico del governo americano deve occuparsi della ricostituzione culturale di una società profondamente turbata. L’idea di fondo è semplice, ma non banale: sono proprio i bambini i primi protagonisti di qualsiasi rinascita, perché sono loro a tenere il futuro tra le mani. Negli anni immediatamente successivi si concentra quindi su questo obiettivo e nel 1949 fonda la Internationale Jugendbibliothek a Monaco, la prima biblioteca al mondo interamente dedicata ai libri per l’infanzia. In quest’ottica, costruire una biblioteca di libri per bambini significa offrire loro una finestra su mondi diversi e incoraggiare un cambiamento.
I libri sono ponti tra le culture capaci di educare le nuove generazioni al rispetto reciproco e alla comprensione delle diversità.
Jella Lepman, Un ponte di libri, Sinnos editrice, 2018
La letteratura, quindi, come mezzo per creare una generazione più umana e più tollerante. Una visione che nel 1953 a Zurigo porterà alla nascita di IBBY, l’International Board on Books for Young People; una tra le più importanti organizzazioni dedite alla promozione della letteratura per l’infanzia nel mondo.
La letteratura svizzera per l’infanzia
Laser 30.07.2019, 09:00
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Ciò per cui Jella Lepman si impegnò profondamente, ormai quasi ottant’anni fa, ci può sembrare distante; risuona invece tristemente attuale. Pensiamo ai bambini coinvolti nei conflitti odierni, vittime innocenti di una società in guerra. Migliaia e migliaia di giovani a cui è stato sottratto uno dei pilastri della società civile: il diritto all’istruzione. Un diritto ancora lontano dall’essere universale, eppure, dove non c’è istruzione, non c’è futuro. Per nessuno. Senza l’educazione dei più piccoli e senza un lavoro diffuso di alfabetizzazione e di scolarizzazione, non esiste un domani.
Leggere per crescere
Millevoci 10.07.2023, 11:05
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Un primo passo a tutela del diritto all’educazione è rappresentato proprio dai libri. Quei libri che sono “cibo per la mente” e al contempo “medicina per l’anima”, come recitava un’iscrizione sulla prima biblioteca del mondo, a Tebe. E, in effetti, i libri hanno un meraviglioso superpotere, cioè quello di creare mondi infiniti, dalle forme e dai colori più strampalati. Lavorano sull’immaginazione, ma l’effetto sortito è estremamente reale. Una generazione istruita, che quindi ha avuto accesso alle biblioteche, alle librerie, ai musei e alle scuole, è una generazione vincente, una generazione che può riportare la pace. E ieri come oggi, sono proprio l’arte e la cultura gli ingredienti di una società in salute. Una società in cui i bambini, senza le colpe dei grandi, sono i primi messaggeri di speranza.
Per questo motivo, l’iniziativa di Jella Lepman dovrebbe essere considerata un esempio da seguire anche oggi. Nel 1946, al Quartier Generale di Bad Homburg, unica donna fra decine di generali e colonnelli, la giornalista dichiarava: “Fateci cominciare dai bambini per rimettere pian piano in sesto questo mondo completamente sottosopra.”
Ripartire dai più piccoli, perché, come sosteneva Lepman, “saranno i bambini a indicare agli adulti la via da percorrere.”

Bambini all'interno della Internationale Jugendbibliothek a Monaco