Il Japan Matsuri torna a Bellinzona il 20 e 21 settembre 2025. Nato 14 anni fa con finalità benefiche, l’evento è cresciuto fino ad attirare un pubblico sempre più vasto, dai residenti agli ospiti internazionali. Tradizioni, arti e gastronomia vengono presentate con l’obiettivo di offrire un’immagine autentica del Giappone, al di là dei luoghi comuni. Attraverso l’incontro con l’organizzatrice Sheila Muggiasca e le testimonianze dirette, scopriamo di più su questo evento.
Il Giappone autentico in Ticino
Il Japan Matsuri nasce nel 2011 come iniziativa di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dallo tsunami in Giappone. Da allora la beneficenza è rimasta un pilastro dell’evento, come conferma la raccolta fondi organizzata nel 2024 a sostegno della Vallemaggia dopo l’alluvione.
Oltre all’animo benefico, l’idea del festival è quella di portare la cultura giapponese in Ticino sfidando gli stereotipi, spesso veicolati dai social media. E l’autenticità è proprio ciò che il pubblico ticinese e la comunità giapponese apprezzano maggiormente. Per i giapponesi residenti questa è un’occasione unica. Sheila Muggiasca racconta come alcune signore, che in Ticino non indossano solitamente il kimono, sono felici di poterlo fare per due giorni consecutivi durante l’evento: «È un momento prezioso per rivivere la sensazione dei festival tradizionali che ci sono in Giappone e rafforzare il legame con le proprie radici», spiega l’organizzatrice.
Questo evento è anche un’opportunità per far conoscere il Ticino al mondo. Ci sono stati espositori dal Giappone che, innamorati del territorio, hanno portato a casa gazzosa ticinese e sacchi di polenta
Sheila Muggiasca
«Nonostante la cultura nipponica sia immensa, con il Japan Matsuri di Bellinzona cerchiamo di mostrare il Giappone in tutte le sue varie sfaccettature», spiega Sheila Muggiasca, organizzatrice del Japan Matsuri, «ci siamo ispitati al Japan Expo di Parigi, rendendo però il nostro evento più conviviale e familiare, con un forte accento sull’aspetto didattico e formativo». Vengono proposte attività pensate per tutte le età, in un «contesto conviviale e un’atmosfera calda e accogliente».
Workshop sullo Shodo
Il cibo come identità e connessione
L’aspetto gastronomico ha un ruolo centrale nel festival, come conferma Sheila Muggiasca: «Abbiamo riscontrato che all’inizio l’interesse era soprattutto per la parte gastronomica». Durante l’evento viene proposta una cucina autentica giapponese, difficile da trovare in Ticino. Il pasto diventa così un ponte per scoprire la cultura attraverso il palato. Non è raro vedere visitatori giapponesi arrivare con lista d’ordinazione per il panettiere giapponese che giunge dalla Svizzera interna, o ascoltare la storia di una signora che partecipa “solo per mangiare”, perché non sempre ha l’opportunità di gustare i sapori del suo Paese.
L'area dedicata allo street food giapponese
Un festival che cresce, sfida dopo sfida
Dalla sua prima edizione, il Japan Matsuri è cresciuto in modo esponenziale, affrontando numerose sfide: «La più grande è riuscire a tornare ogni anno, perché siamo un’associazione non profit e i costi continuano ad aumentare», racconta Sheila. La pandemia è stata un momento difficile, ma la fiducia degli espositori, che hanno lasciato i loro fondi per le edizioni future, ha dimostrato un legame profondo con l’evento: «Per me è gratificante poterlo portare avanti, soprattutto quando vedo quei bambini che un tempo partecipavano da spettatori e che oggi, cresciuti, mettono la loro passione e determinazione nell’aiutarci a proseguire questo progetto». Per il futuro, l’ambizione è grande: «Ci piacerebbe ampliare le attività e gli spazi, trasformando l’evento in un vero e proprio mini-villaggio».
La passione di Sheila Muggiasca per il Giappone nasce dai cartoni animati giapponesi, viene poi approfondita attraverso lo studio della cultura fino a tradursi in esperienze lavorative nell’industria musicale giapponese.
Performance con tamburi taiko e maschere Oni
Racconti dal Giappone
Per raccontare l’autenticità del Japan Matsuri e il suo legame con il territorio ticinese, abbiamo raccolto le testimonianze di due donne giapponesi residenti in Ticino, Keiko e Naoko. Le loro esperienze mostrano come la cultura e la cucina possano diventare strumenti di integrazione, connessione e valorizzazione dell’identità.
Keiko Carmine: l’anima del kimono e la filosofia Ichigo Ichie
Keiko Carmine, arrivata in Svizzera nel 2007, ha fondato Raku Kimono, un progetto che ridona vita a tessuti vintage giapponesi. Per lei, eventi come il Japan Matsuri sono un’occasione speciale: «La danza, le arti, la cura nel trasmettere le tradizioni. In questo evento riesco a riscoprire e a lasciarmi incantare da usanze che persino in Giappone a volte si danno per scontate. È un momento che mi fa sentire orgogliosa delle mie radici e felice di condividerle con chi vive qui, rafforzando il legame con il territorio». Un legame che passa anche attraverso il cibo, che per Keiko è spiritualità ed educazione: «La vera cucina giapponese è equilibrio e rispetto in tutte le sue parti, un valore che va oltre il piatto».
Keiko Carmine nel suo negozio Raku Kimono a Lugano
Naoko Takeda: L’Osteria dell’Indipendenza e lo spirito Shoshin
Per Naoko Takeda, l’anima dell’Osteria dell’Indipendenza di Lugano, il Japan Matsuri è motivo di profondo orgoglio. Sebbene i suoi impegni le impediscano di partecipare attivamente, osserva con soddisfazione la capacità dell’evento di celebrare autenticamente la cultura giapponese: «Sono molto orgogliosa di vedere come questi eventi ogni anno attirino sempre più gente, facendo un lavoro eccellente nel diffondere la nostra cultura attraverso varie attività». Naoko sottolinea l’importanza cruciale della gastronomia: «La parte del cibo è fondamentale; molti vengono proprio per assaggiare e mangiare, e questo è un potente veicolo per la scoperta».
Per Naoko Takeda è importante condividere la ricchezza della cucina tradizionale giapponese, spesso misconosciuta e ridotta al solo sushi. La sua Osteria propone la cucina casalinga giapponese secondo il concetto di Izakaya, spingendo i clienti a «scoprire nuove cose rispetto a ciò che si conosce».
Nasu Dengaku (melanzana glassata al miso) dell'Osteria dell'Indipendenza
Il Japan Matsuri è quindi un invito a scoprire un Giappone autentico, oltre gli stereotipi e le rappresentazioni superficiali.

Casa Japan
RSI Storie 11.11.2024, 17:05
Si è parlato del Japan Matsuri all’interno del programma radiofonico “Agenda” su Rete Tre, dall’8 al 12 settembre 2025, alle ore 12.20 ca.
Japan Matsuri
RSI Food 08.09.2025, 12:20
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