Parigi non è solo la capitale della Francia: è il cuore pulsante della gastronomia mondiale.
Il documentario Parigi, capitale della gastronomia traccia un itinerario tra epoche, sapori e rivoluzioni culinarie, mostrando come la cucina parigina sia diventata un linguaggio universale. Non si tratta solo di ricette, ma di un patrimonio culturale profondo che ha accompagnato l’evoluzione sociale e politica del paese.
Il viaggio parte dal Medioevo, quando la cucina era prerogativa della nobiltà e le tecniche erano ancora rudimentali. Si racconta come, in quel periodo, in città fiorì un’agricoltura urbana, che arricchì le tavole dei nobili grazie alle oltre 300 varietà di frutta e verdura che crescevano nell’area dell’Île-de-France, zona riconosciuta come la più ricca della Francia in termini di agricoltura del tempo.

È però nel XIX secolo che Parigi esplode come capitale del gusto grazie alla codificazione della cucina francese da parte di Auguste Escoffier, il quale introdusse la brigata di cucina e una nuova logica di servizio nei ristoranti. L’alta cucina diventa un evento, qualcosa da esporre, da ammirare. Come racconta lo storico Loïc Beinassis nel documentario: «Escoffier contribuisce alla creazione di questa nuova vetrina dell’alta cucina e di conseguenza dell’alta cucina parigina».
È con Escoffier che il cuoco diventa un artista e la cucina un’arte nobile

L'età dell'oro in Francia
I servizi 12.12.2012, 11:18
Il documentario si sofferma anche sull’influenza dei grandi mercati parigini, come quello delle Halles, “il ventre di Parigi”, e sulla nascita dei bistrot popolari, dove la cucina borghese incontra quella contadina. Interessanti sono le testimonianze di cuochi contemporanei, che riflettono sul ruolo odierno di Parigi: «Oggi la capitale è un crocevia di culture, la nuova cucina parigina è meticcia, vive d’incontri», afferma una chef franco-marocchina intervistata.
Non manca l’analisi del peso culturale della ristorazione, con riferimenti al riconoscimento della gastronomia francese come patrimonio immateriale dell’UNESCO nel 2010. Questo riconoscimento sancisce il valore sociale del pasto alla francese, con le sue regole, la convivialità e la ritualità.
Parigi, capitale della gastronomia è un affresco storico, culturale e antropologico che dimostra come la tavola sia da sempre al centro dell’identità di una città che ha saputo reinventarsi senza perdere il gusto delle sue radici, e dettare cambiamenti epocali.