Ritratti e storie

In Ticino c’è una casa di riposo per mucche: ecco chi l’ha creata

Nella Fattoria Il Cardo, in Valle di Blenio, le mucche non vengono più né munte né macellate. Una realtà unica nel nostro territorio che siamo andati a scoprire

  • Ieri, 11:30
05:09

La storia di Eric Beretta e la Fattoria Il Cardo

RSI Food 27.05.2025, 15:36

  • Alessia Rauseo
  • Di Alice Tognacci e Alessia Rauseo
Di: Alice Tognacci 

Nel cuore verde della Valle di Blenio, a Pian Castro, nascosta tra pascoli silenziosi e colline baciate dal sole, nasce la Fattoria Il Cardo: un luogo dove si coltiva una nuova visione di agricoltura, più etica, più lenta, più umana.
Qui, il tempo si misura in stagioni, non in profitti; le mucche non vengono più munte né macellate, e i vitelli possono crescere con le loro madri.
A portarla avanti è Eric Beretta, ex contadino “tradizionale” che ha rivoluzionato la propria vita e il proprio lavoro in nome del rispetto per gli animali e per sé stesso, dando vita a un progetto unico in Ticino.

Il primo passo, dalla produzione intensiva a quella biologica

La storia di Eric alla Fattoria Il Cardo comincia nel 2012, con un’idea di agricoltura che, all’epoca, sembrava l’unica possibile: quella intensiva. Poco dopo, si convertirà al biologico, costruirà un piccolo caseificio e produrrà carne di alta qualità, ma, come racconta lui stesso: «All’inizio producevo in modo industriale con mucche che fornivano dai 30 ai 40 litri di latte, e la loro era un’alimentazione spinta per produrre. Poi un veterinario mi ha fatto una domanda semplice: “Quanti litri di latte beve un vitello al giorno?”. Otto, dieci. E allora perché gliene chiedi 40 a una mucca?».

In quel momento, nella testa di Eric, si è accesa una scintilla e qualcosa, dentro di lui, inizia a non tornare. Da lì parte una trasformazione lenta ma radicale e soprattutto inarrestabile: Eric riduce le produzioni, cambia l’alimentazione degli animali, abbassa i costi veterinari e migliora la qualità dei prodotti. Poi, arriva un altro ostacolo, che lui trasformerà in opportunità.

Non ce la faccio più. Non riesco più a staccare un vitello dalla mamma, sapendo che finirà all’ingrasso e poi macellato.

«Chi sono io per decidere della loro vita?»

Nel 2021, per motivi di salute, Eric smette di mangiare carne e latticini, ma continua a produrli per gli altri. Per un po’, ci riesce. Fino a quando qualcosa, dentro di lui, comincia a scricchiolare.
L’inverno del 2023 lo segna definitivamente: una mattina si alza, prepara la carne per la distribuzione, ma qualcosa si rompe. È un rifiuto profondo, viscerale. Eric non riesce più a ignorare il conflitto interiore e si chiede: «Chi sono io per decidere della vita e della morte di un essere vivente? Alla fine li vedi nascere, crescere… diventano parte della tua famiglia».
Come racconta in modo coinvolgente e “di pancia” Eric, la sua non è solo una crisi: è una resa alla verità che non può più ignorare.

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  • Alessia Ruseo

Nasce la “Casa anziani per le mucche”

Da questo ultimo “spartiacque”, come lo definisce Eric, nasce l’idea rivoluzionaria: una casa anziani per mucche. Un luogo dove le bovine possano vivere in pace, senza essere più sfruttate, né per il latte né per la carne.
«Noi mettiamo i nostri anziani nelle case di riposo. E allora io le mie mucche le metto nella casa anziani del Cardo. Mangiano, bevono, dormono, escono e si godono la vita. Come dovrebbe essere per chi ha lavorato tutta la vita».
Oggi nella fattoria ci sono Kirby, Alaska e Nuvola, tre mucche che hanno partorito e che vivono con i loro vitellini, senza separazioni forzate. In autunno rientreranno anche le altre.

Prima prendevo da loro, adesso do a loro. Abbiamo creato una convivenza che voglio trasmettere anche agli altri.
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  • Alessia Rauseo

Un’agricoltura che educa e cura le nuove generazioni

Il progetto non si ferma agli animali. La Fattoria Il Cardo vuole essere anche un centro educativo, un ponte tra agricoltura e nuove generazioni. Sono già previsti un orto didattico dove i bambini pianteranno, raccoglieranno e cucineranno le verdure; un sentiero sensoriale per esplorare la natura con i sensi; attività circensi e ludiche, in collaborazione con scuole e associazioni.

Voglio portare qui bambini, adolescenti, famiglie. Farli rallentare. Ascoltare. Far scoprire che c’è un’altra strada, più in armonia con la vita e i ritmi della natura.

La sfida verso un futuro verso un’agricoltura vegetale

Con l’eliminazione dei prodotti animali, la fattoria sta affrontando anche un’importante transizione economica. Eric pensa a un settore ortofrutticolo e cerealicolo, con l’uso di grani antichi e produzioni vegetali di montagna.
«L’idea è rendere la parte animale autosufficiente grazie all’adozione delle mucche – spiega – e costruire un secondo settore, vegetale, che dia sostenibilità e possibilità di impiego».

Per me questo è il mio mondo, e non lo cambierei con nient’altro.
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  • Alessia Rauseo

Un cambiamento interiore, prima che agricolo

La trasformazione della Fattoria Il Cardo nasce da un cambiamento profondo, spirituale, umano.
Durante tutta l’intervista, Eric spesso sottolinea come questo cambiamento sia stato dettato da una condizione profondamente personale e come la necessità di un cambiamento del genere sia scaturita da un proprio malessere che gli ha fatto intraprendere una strada che non vuole screditare quelle “tradizionali”, bensì essere un’alternativa, per lui necessaria, affinché ritrovasse la passione per il suo lavoro, con serenità, alzandosi ogni mattina consapevole del suo cambiamento e fiero. Ora, Eric sente di aver trovato il suo posto.

Non è stata una scelta mentale. È stata corpo, mente e anima insieme. Non ce la facevo più. 
22:29

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Laser 07.04.2025, 09:00

  • Ti-Press
  • Marco Pagani

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