di Loris Prandi
"Puoi chiedergli tutto ma sarebbe meglio evitare domande su Lauda: tutti gliene stanno facendo ed è provato dalle continue sollecitazioni". Così mi aveva appena detto l'addetta stampa. Invece, quando il 23 maggio 2019, tre giorni dopo la scomparsa del campione austriaco, Alain Prost si presenta per l'intervista, si capisce che di parlarne ha voglia, forse bisogno. Una domanda sola e una lunga risposta, sentita, con gli occhi quasi lucidi, dalla quale traspare soprattutto un tratto dell'austriaco: la sua franchezza.
"Con lui sapevo sempre che se mi diceva una cosa non ne pensava un'altra". Un grande attestato di stima per l'ex idolo, compagno, rivale, amico, che oggi sarebbe stato più che mai una figura di riferimento per la Formula Uno in un momento tanto delicato, per affrontare il quale l'esperienza, il pragmatismo, la saggezza ma anche la capacità di osare di Niki varrebbero oro. Anche per questo, ad un anno esatto dalla morte, manca più che mai. Per uscire da questo "grande kasino"…
Automobilismo, il ricordo di Niki Lauda (20.05.2020)
RSI Sport 20.05.2020, 10:15