Altri sport

I Giochi olimpici del sano sciovinismo

Katrin Müller a mani vuote, colpo basso per il Ticino

  • 21.02.2014, 13:11
  • 06.06.2023, 12:54
katrin müller

Katrin Müller, a destra, con le compagne al traguardo

  • Keystone

Ai Giochi olimpici siamo un po’ tutti più sciovinisti del solito. Gli olandesi hanno tappezzato la porta d’entrata degli studi radiotelevisivi con le medaglie ottenute nel pattinaggio di velocità, i tifosi russi hanno svaligiato tutti i gadget che hanno stampato il logo di “sochi.ru2014”, giornalisti e atleti portano con fierezza i colori della loro nazione. Allo stesso modo, è logico che noi ticinesi abbiamo esultato… da vicino in maniera particolare per le medaglie di bronzo di Lara Gut, Nicole Bullo e Romy Eggimann, senza dimenticare le poschiavine Evelina Raselli e Selina Gasparin, così come il grigionese Dario Cologna, che in fondo, ammettiamolo, sentiamo un po’ “nostro”.

Allo stesso modo, abbiamo sofferto con e per Katrin Müller, uscita nei quarti di finale dello skicross. Uscita malamente verrebbe da dire, in una gara mai davvero iniziata per lei che ha sbagliato subito in partenza. Per la disperazione dei colleghi romandi e svizzero-tedeschi, ma soprattutto di noi ticinesi. Alcuni colleghi si sono anche alzati in piedi, con gli occhi rivolti al “cielo-barra-soffitto”. Peccato per l’atleta, ma anche per la persona. Una ragazza solare, sempre disponibile, che (chi più, chi meno) abbiamo seguito dai suoi primi passi in Coppa del mondo.

Quattro anni rastrellati via in pochi secondi, in un errore grossolano che ha mandato in frantumi un sogno. Il suo e, per certi versi, anche il nostro. L’Olimpiade del Ticino termina qui. Un colpo a un morale già basso di suo.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Sport

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Ti potrebbe interessare