
Il contratto sociale – Jean-Jacques Rousseau
Laser 16.08.2012, 02:00
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Libro discusso fino dal suo apparire nel 1762, il Contratto sociale di Rousseau è un testo fondamentale per la politica moderna, in quanto si propone di definire i principi del diritto politico. Quando una società è giusta? Quando un’autorità politica può considerarsi legittima? Il filosofo svizzero non si occupa delle società del presente o del passato. È invece interessato a rintracciare una forma di associazione politica, che offra al cittadino una duplice garanzia: tutelare la propria persona e i propri beni, ma nel contempo assicurargli la libertà di cui beneficiava allo stato originario. Di questi temi in questa puntata di Laser Franco Brevini discute con Giuseppe Bertagna,
Il contratto sociale ha esercitato un’influenza profonda sulla filosofia successiva: è stato fondamentale fra gli altri per autori decisivi come Kant e Hegel. Ma il liberalesimo non ha risparmiato le sue critiche, accusando Rousseau di avere fornito strumenti di legittimazione nientemeno che alla tirannia. Tanto che non è mancato chi ha visto in lui il progenitore prima della rivoluzione francese, poi di quella comunista, infine dei totalitarismo novecenteschi.
In realtà il trattato di Rousseau tiene a battesimo lo stato democratico. Non a caso fecondò la costituzione degli Stati Uniti d’America e ispirò molti dei principi della Rivoluzione francese, da cui è nata la Modernità.
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