Se alle nostre latitudini la stagione invernale è iniziata senza manto invernale a nord delle Alpi le piste erano pronte. Quest’anno però, per i fabbricanti di sci la neve non è la sola materia prima a creare grattacapi come ci mostra Tempi Moderni, il magazine economico della RSI. Pesa la fornitura in ritardo di vari materiali come alluminio, legno o anche materie sintetiche fanno sapere alla Stöckli. Il fabbricante lucernese di sci ha visto passare i termini di consegna per alcuni materiali da tre a 24 settimane. Questo anche se il 90% del materiale proviene dall’Europa.
La pandemia ha messo in crisi le catene logistiche prolungando i tempi di consegna e facendo lievitare i prezzi dei trasporti. Se n’è accorta anche l’azienda vodese Movement Ski che fa realizzare i suoi sci in Tunisia. I prezzi delle materie prime sono aumentati dal 10 fino al 14%. Far arrivare un container dall’Asia costa ora sette volte di più, 18'000 dollari invece di 2'500.
Se i prezzi per questa stagione erano già stati fissati, per il prossimo inverno gli sci potrebbero costare fino al 10% in più. Per ora a preoccupare maggiormente è la difficoltà nel pianificare la produzione e le forniture. Se nel 2019 Stöckli aveva fabbricato 60'000 paia di sci nel 2020 la produzione è scesa a 40'000 paia di sci.
Questo e altri temi sono stati affrontati dalla trasmissione Tempi Moderni (#rsitempimoderni) il magazine economico della RSI in onda ogni domenica alle 21:55 si RSI LA1. La trasmissione è disponibile anche online:
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Tempi moderni 23.01.2022, 22:20