La satira sul dietro le quinte di Hollywood “The Studio”, la serie ‘The Pitt’ e il fenomeno Netflix “Adolescence” hanno iniziato bene la serata agli Emmy Awards di domenica. Hanno vinto i premi principali in una cerimonia più combattuta del previsto. Nominata in 23 categorie, “The Studio” ha permesso al suo co-creatore Seth Rodgen di vincere il premio come miglior attore per il suo ruolo di direttore creativo maldestro che cerca a tutti i costi di risanare i conti di un grande studio.
“È incredibile. Non riuscivo proprio a credere che potesse succedere, quindi non ho preparato letteralmente nulla“, ha ringraziato l’attore, spiegando che non aveva ”mai vinto nulla”. Tra lettera d’amore a Hollywood e critica acuta delle sue angosce, ipocrisie e debolezze morali, “The Studio” ha vinto anche il premio per la migliore regia.
Per quanto riguarda le miniserie, limitate a una sola stagione, la sensazionale “Adolescence” di Netflix ha confermato il suo status di favorita aprendo la serata con il premio per la migliore regia, la migliore sceneggiatura e quelli per i migliori ruoli secondari - femminile e maschile - per Erin Doherty e Owen Cooper.
Il giovane interpreta un adolescente di 13 anni accusato di aver ucciso una compagna di classe, in questa serie agghiacciante che esplora l’impatto dei social media e del discorso maschilista sui ragazzi. “Essere qui, su questo palco, è semplicemente fantastico. È così irreale”, ha ringraziato l’attore di appena 15 anni, il più giovane a vincere un Emmy.
Emmy 2025: chi racconta l’America (e a chi)?
Kappa e Spalla 09.09.2025, 17:35
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La serie ospedaliera “The Pitt” ha vinto domenica il premio come migliore serie drammatica agli Emmy Awards, gli Oscar della televisione americana. La serie, la cui prima stagione segue un frenetico turno di 15 ore al pronto soccorso di Pittsburgh, è un enorme successo di pubblico e di critica negli Stati Uniti. Ha superato in particolare “Severance” e “The White Lotus”, satira sugli eccessi dei super ricchi.
“The Pitt” ha così la meglio sulla sua grande rivale, “Severance”, che segue un gruppo di dipendenti di un’azienda biotecnologica a cui è stato impiantato un chip che separa la loro mente, così che lasciano letteralmente la loro vita, i loro ricordi e la loro personalità fuori dalla porta del lavoro. La seconda stagione della serie ha permesso a Britt Lower di essere eletta migliore attrice per questo tipo di performance.
Anche la commedia “Hacks” è stata premiata con un premio come migliore attrice di settore per la sua protagonista Jean Smart, brillante nel ruolo di una gloria ormai tramontata dello stand-up americano che deve confrontarsi con una giovane comica incaricata di rinnovare le sue battute. Quest’ultima è interpretata da Hannah Einbider, eletta migliore attrice non protagonista.
L’attrice ha mandato all’aria il tono sereno della serata, che voleva essere unificante in un’America sconvolta dall’omicidio dell’influencer Charlie Kirk la scorsa settimana. La trentenne ha insultato l’ICE, la polizia dell’immigrazione, e ha lanciato un sonoro “liberate la Palestina!” durante il suo discorso di ringraziamento.

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Notiziario 15.09.2025, 06:00
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