Dopo il boom d’ascolti registrato dalla serata d’apertura, vuoi forse modificarne gli ingredienti? Certo che no! Quindi si prosegue col centrifugare l’usato sicuro garantito dai redivivi Ricchi e Poveri e Sabrina Salerno, giusto per arginare quei linguaggi musicali che piacciono ai “ggiovani” lasciando nel frattempo che Fiorello gestisca il festival come meglio gli aggrada.
Aggiungiamo Djokovic e Zucchero quali acclamati superospiti planetari, ’immancabile “pizzo” pagato alle differenti anime di Napoli (Ranieri e D’Alessio ), l’ugola di Tiziano Ferro, il momento salva coscienze dedicato ieri al valore della libertà di stampa. Ne scaturisce una sorta di brodo primordiale che raccoglie consensi confermando una verità lapalissiana, scolpita nelle tavole dell’immaginario collettivo: che Sanremo è sempre e ancora Sanremo. Ed ecco perché pur cercando il rinnovamento si mantiene fedele alla sua stessa semantica; con orari che non rispettano la Dichiarazione dei diritti dell’uomo. Ah giusto, e le canzoni in gara? Appaiono un po’ qua e un po’ la, a macchia di leopardo.
Ps. Una richiesta però, anzi una preghierina: non è tempo di bandire dal festival canzoni dedicate a mamme, figli e nipoti; siamo nel 2020, no?
Gianluca Verga
RSI racconta Sanremo anche con l'inviato di Rete Tre Herbert Cioffi con collegamenti e interviste alle 18.40 all’interno de "Il Club".
Rete Uno - Speciale Sanremo del 05.02.20
RSI Info 06.02.2020, 13:27
Contenuto audio






