Diego, l'altro Giacometti

Dici Giacometti e il pensiero di tutti, o quasi, corre al più famoso dei rappresentanti della famiglia bregagliotta: Alberto. Ma la sua famiglia ha avuto più membri che si sono imposti all'attenzione nazionale e internazionale. Tra gli altri ci furono Giovanni, Bruno, Augusto, Zaccaria e Diego. Proprio quest'ultimo fino al 18 giugno è protagonista di una mostra organizzata a Milano dalla Fondazione Luigi Rovati nel Museo d'arte ospitato nello storico palazzo di Corso Venezia, tra Porta Venezia e Palazzo Bocconi. L'esposizione, curata da Casimiro Di Crescenzo, si intitola "Diego, l'altro Giacometti". Riunisce sessanta opere tra sculture, arredi, piccoli animali e maquette che rappresentano le declinazioni del suo lavoro scultoreo e di design.

Diego Giacometti, oggi considerato uno dei maggiori designer del Novecento, per anni è vissuto nell'ombra del più celebre fratello di cui è stato modello (la prima scultura dell'allora 12enne Alberto si intitola "Testa di Diego"), assistente e aiutante anche durante i 40 anni che hanno trascorso insieme a Parigi. Si definiva, come ricorda alla RSI Casimiro Di Crescenzo, artista artigiano, essendosi specializzato in opere d'arredamento che creava in pezzi unici, quasi esclusivamente in bronzo.

Tra gli elementi distintivi delle opere di Diego Giacometti ci sono gli animali e la vicinanza con l'arte etrusca. Peculiarità che hanno convinto la Fondazione Rovati di Milano, dove gli etruschi sono di casa, a organizzare la prima mostra in Italia interamente dedicata all'artista bregagliotto, a 38 anni dalla morte avvenuta a Parigi il 15 luglio 1985. Aveva 82 anni e stava concludendo la sua ultima fatica: l'arredo del Musée Picasso a Parigi che aprì i battenti due mesi dopo. La sua tomba si trova a Borgonovo, a fianco di quella del fratello e dei genitori Giovanni e Annetta.